Page 841 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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e così uno ignudo che rompe una mazza, quasi tutto lo scalcinò dal muro.
Per il che i frati corsi al rumore, et alcuni secolari gli tennero le mani, ché
non la guastasse tutta. E benché poi co 'l tempo gli volessero dar doppio
pagamento, egli però non volle mai, per l'odio che contra di loro aveva

concetto, racconciarla. E per la riverenza avuta a tale opera et a lui, gli altri
pittori non l'hanno voluta finire. E così si resta fino a ora, per quella
memoria. La quale opera è lavorata in fresco con tanto amore e con tanta
diligenza e con sì bella freschezza, che si può dire che 'l Francia in fresco

lavorasse meglio che uomo del tempo suo; e meglio con i colori sicuri da 'l
ritoccare, in fresco le sue cose unisse et isfumasse. Onde per questa e per
l'altre sue opere merita molto d'esser celebrato. Fece ancor fuor della porta
alla Croce di Fiorenza, a Rovezzano, un tabernacolo d'un Crocifisso et altri

Santi, et a San Giovannino alla porta di San Pier Gattolino un cenacolo di
Appostoli lavorò a fresco. Non molto dopo nell'andare in Francia Andrea del
Sarto pittore, il quale aveva incominciato alla Compagnia dello Scalzo di
Fiorenza un cortile di chiaro e scuro, dentrovi le storie di San Giovanni

Batista, gli uomini di quella avendo desiderio dar fine a tal cosa presero il
Francia, acciò, come imitatore della maniera di Andrea, l'opera cominciata
da lui, seguitasse. Laonde in quel luogo fece il Francia intorno intorno gli
ornamenti a una parte; e condusse a fine due storie di quelle lavorate con

diligenza. Le quali sono quando San Giovanni Batista piglia licenzia dal
padre suo Zacheria, per andare al deserto; e l'altra lo incontrare che si
fecero per viaggio Cristo e San Giovanni con Giuseppo e Maria, ch'ivi
stanno a vederli abbracciare. Né seguì più innanzi per lo ritorno d'Andrea, il

quale continuò poi di dar fine al resto dell'opere. Fece con Ridolfo
Ghirlandai uno apparato bellissimo per le nozze del duca Lorenzo, con due
prospettive per le comedie che si fecero, lavorate molto con ordine e
maestrevole gudicio e grazia; per le quali acquistò nome e favore appresso

a qual Principe. La qual servitù fu cagione ch'egli ebbe l'opera della volta
della sala del Poggio a Caiano a mettersi d'oro, in compagnia d'Andrea di
Cosimo; e poi cominciò per concorrenza di Andrea del Sarto e di Iacopo da
Puntormo una facciata di detta: quando Cicerone dai cittadini romani è

portato per gloria sua. La quale opera aveva fatto cominciare la liberalità
di papa Leone per memoria di Lorenzo suo padre, che tale edifizio aveva
fatto fabbricare, e di ornamenti e di storie antiche a suo proposito fatto
dipignere. Le quali dal dottissimo istorico Messer Paolo Giovio vescovo di

Nocera, allora primo appresso a Giulio cardinale de' Medici, erano state
date ad Andrea del Sarto et Iacopo da Puntormo et al Francia Bigio, che il
valore e la perfezzione di tale arte in quella mostrassero; et avevano il
Magnifico Ottaviano de' Medici che ogni mese dava loro trenta scudi per

ciascuno. Laonde il Francia fece nella parte sua, oltra la bellezza della
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