Page 842 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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storia, alcuni casamenti misurati molto bene in prospettiva. Ma questa
opera per la morte di Leone rimase imperfetta, e poi fu di commissione del
Duca Alessandro de' Medici l'anno 1532 ricominciata da Iacopo da
Puntormo, il quale la mandò tanto per la lunga, che il Duca si morì et il

lavoro restò a dietro.
Ma per tornare al Francia, egli ardeva tanto vago delle cose dell'arte, che

non era giorno di stare, che e' non ritraesse di naturale per istudio uno
ignudo in bottega sua, tenendo del continuo per ciò uomini salariati. Fece
in Santa Maria Nuova una notomia a requisizione di maestro Andrea
Pasquali medico fiorentino eccellentissimo, il che fu cagione ch'egli migliorò

molto nell'arte della pittura e la seguitò poi sempre con più amore. Lavorò
poi nel convento di Santa Maria Novella sopra la porta della libreria nel
mezzo tondo un San Tommaso, che confonde gli eretici con la dottrina, la
quale opera è molto lavorata con diligenza e buona maniera. E fra gli altri

particulari vi son due fanciulli, che servono a tenere nell'ornamento
un'arme, i quali sono di molta bontà e di bellissima grazia ripieni, e di
maniera vaghissimi lavorati. Fece ancora un quadro di figure piccole a
Giovanni Maria Benintendi, a concorrenza di Iacopo da Puntormo che glie

ne fece un altro d'una simil grandezza, con la storia de' Magi; e due altri
Francesco d'Albertino. Fece il Francia nel suo quando David vede Bersabè
lavarsi in un bagno, dove lavorò alcune femmine con troppo leccata e
saporita maniera, e tirovvi un casamento in prospettiva, nel quale fa David

che dà lettere a' corrieri, che le portino in campo perché Uria Eteo sia
morto. E sotto una loggia fece in pittura un pasto regio bellissimo. La quale
storia fu di molto utile alla fama et onore del Francia, il quale se molto
valse nelle figure grandi, valse molto più nelle piccole. Fece anco il Francia

molti e bellissimi ritratti di naturale; uno particolarmente a Matteo
Sofferroni suo amicissimo, et un altro a un lavoratore e fattore di
Pierfrancesco de' Medici al palazzo di San Girolamo da Fiesole, che par
vivo, e molti altri. E perché lavorò universalmente d'ogni cosa, senza

vergognarsi di far l'arte sua, mise mano a qualunque lavoro gli fu dato da
fare; onde oltre a molti lavori di cose bassissime, fece per Arcangelo
tessitore di drappi in porta Rossa, sopra una torre che serve per terrazzo,
un Noli me tangere, bellissimo, et altre infinite simile minuzie delle quali

non fa bisogno dirne altro, per essere stato il Francia persona di buona e
dolce natura, e molto servente. Amò costui di starsi in pace, e per questa
cagione non volle mai prender donna, usando di dire quel trito proverbio,
che chi ha moglie ha pene e doglie. Non volle mai uscir di Firenze, perché

avendo vedute alcune opere di Raffaello da Urbino e parendogli non esser
pari a tanto uomo, né a molti altri di grandissimo nome, non si volle
mettere a paragone d'artefici così eccellenti e rarissimi. E nel vero la
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