Page 864 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Finalmente, essendo Lorenzo vecchio et avendo quasi perduta la voce,
dopo aver fatto alcune altre opere di non molta importanza in Ancona, se
n'andò alla Madonna di Loreto, dove già avea fatto una favola a olio, che è
in una capella a man ritta entrando in chiesa, e quivi, risoluto di voler finire
la vita in servigio della Madonna et abitare quella santa casa, mise mano a
fare istorie di figure alte un braccio e minori intorno al coro sopra le sedie
de' sacerdoti. Fecevi il Nascere di Gesù Cristo in una storia, e quando i Magi
l'adorano in un'altra; il presentarlo a Simeone seguitava, e, dopo questa,
quando è batezzato da Giovanni nel Giordano. Eravi la adultera condotta
inanzi a Cristo, condotte con grazia. Così vi fece dua altre storie copiose di
figure: una era Davit quando faceva sagrificare, et in l'altra San Michele
Arcangelo che combatte con Lucifero avendolo cacciato di cielo. E quelle
finite, non passò molto che, come era vivuto costumatamente e buon
cristiano, così morì, rendendo l'anima al Signore Dio. I quali ultimi anni
della sua vita provò egli felicissimi e pieni di tranquillità d'animo e, che è
più, gli fecero, per quello che si crede, far acquisto dei beni di vita eterna.
Il che non gli sarebbe forse avenuto se fusse stato, nel fine della sua vita,
oltre modo inviluppato nelle cose del mondo, le quali, come troppo gravi a
chi pone in loro il suo fine, non lasciano mai levar la mente ai veri beni
dell'altra vita et alla somma beatitudine e felicità.
Fiorì in questo tempo, ancora in Romagna, il Rondinello pittore eccellente,
del quale nella vita di Giovan Bellino, per essere stato suo discepolo e
servitosene assai nell'opere sue, ne facemmo un poco di memoria. Costui
dopo che si partì da Giovan Bellino si affaticò nell'arte di maniera che, per
esser diligentissimo, fé molte opere degne di lode, come in Furlì nel Duomo
fa fede la tavola dello altar maggiore, che egli vi dipinse di suo mano, dove
Cristo comunica gli Apostoli, che è molto ben condotta. Fecevi sopra, nel
mezzo tondo di quella, un Cristo morto, e nella predella alcune storie di
figure piccole coi fatti di Santa Elena, madre di Gostantino imperadore,
quando ella ritruova la croce, condotte con gran diligenza. Fecevi ancora un
San Bastiano che è molto bella figura, sola in un quadro, nella chiesa
medesima. Nel Duomo di Ravenna, allo altar di Santa Maria Madalena,
dipinse una tavola a olio dentrovi la figura sola di quella Santa, e sotto vi
fece di figure piccole, in una predella, molto graziose, tre storie: Cristo che
appare a Maria Madalena in forma d'ortolano; et in un'altra quando San
Pietro uscendo di nave camina sopra l'acque verso Cristo; e nel mezz'a
queste el battesimo di Gesù Cristo, molto belle. Fece in San Giovanni
Evangelista nella medesima città dua tavole: in una è San Giovanni quando
consacra la chiesa, nell'altra è tre martiri dentro, San Cancio e San
Conciano e Santa Cancionila bellissime figure. In Santo Appollinare nella
medesima città duo quadri con due figure, in ciascuno la sua, San Giovanni