Page 859 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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molte figure. Et in Santo Alessandro, monasterio di monache in quella città,
fece in una tavola la Madonna in alto con Cristo fanciullo che porge una
palma a Santa Iustina, et alcuni Angeli che scuoprono un panno, e Santo
Alessandro papa e San Benedetto. Nella chiesa de' frati Carmelitani fece la
tavola dell'altar maggiore che è molto bella; et in San Sepolcro un'altra
tavola assai grande. In San Giovanni Evangelista, chiesa di monache nella
detta città, sono due tavole di mano di Girolamo assai belle, ma non
quanto i portegli dell'organo, ne quanto la tavola dell'altar maggiore, nella
quale è una Trasfigurazione bellissima e lavorata con molta diligenza. Ha
dipinto il medesimo, nel refettorio di queste donne, una prospettiva in
fresco, et in un quadro a olio la Cena di Cristo con gl'Apostoli; e nel Duomo
a fresco la capella dell'altar maggiore. Ha ritratto, per madama Margherita
d'Austria duchessa di Parma, il principe don Alessandro, suo figliuolo, tutto
armato con la spada sopra un mappamondo, et una Parma ginocchioni et
armata dinanzi a lui. Alla Steccata di Parma ha fatto in una capella a fresco
gl'Apostoli che ricevono lo Spirito Santo; et in un arco, simile a quello che
dipinse Francesco suo parente, ha fatto sei sibille, due colorite e quattro di
chiaro scuro. Et in una nicchia al dirimpetto di detto arco, dipinse, ma non
restò del tutto perfetta, la Natività di Cristo et i pastori che adorano, che è
molto bella pittura. Alla Certosa fuor di Parma ha fatto i tre Magi nella
tavola dell'altar maggiore; et a Pavia in San Piero, badia de' monaci di San
Bernardo, una tavola; et in Mantoa, nel Duomo, un'altra al cardinale; et in
San Giovanni della medesima città un'altra tavola, dentrovi un Cristo in uno
splendore, et intorno gl'Apostoli e S. Giovanni, del quale par che dica: "Sic
eum volo manere", etc.; et intorno a questa tavola sono, in sei quadri
grandi, miracoli del detto S. Giovanni Evangelista. Nella chiesa de' frati
zoccolanti, a man sinistra, è di mano del medesimo, in una tavola grande,
la conversione di San Paulo, opera bellissima. Et in San Benedetto in
Pollirone, luogo lontano dodici miglia da Mantoa, ha fatto nella tavola
dell'altar maggiore Cristo nel presepio adorato dai pastori con Angeli che
cantano. Ha fatto ancora, ma non so già in che tempo a punto, in un
quadro bellissimo, cinque amori, il primo de' quali dorme e gl'altri lo
spogliano, togliendogli chi l'arco, chi le saette et altri la face. Il qual quadro
ha il signor duca Ottavio, che lo tiene in gran conto per la virtù di Ieronimo,
il quale non ha punto degenerato dal suo parente Francesco nell'essere
eccellente pittore e cortese e gentile oltre modo, e perché ancor vive si
vedano anco uscire di lui altre opere bellissime che ha tuttavia fra mano.
Fu amicissimo del detto Francesco Messer Vincenzio Caccianimici
gentiluomo bolognese, il quale dipinse e s'ingegnò d'imitare quanto poté il
più la maniera di esso Francesco Mazzuoli. Costui coloriva benissimo, onde
quelle cose che lavorò per suo piacere e per donare a diversi signori et