Page 866 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITE DI FRA' IOCONDO E DI LIBERALE E D'ALTRI VERONESI
Se gli scrittori delle storie vivesseno qualche anno più di quello che è
comunemente conceduto al corso dell'umana vita, io per me non dubito
punto che arebbono, per un pezzo, che aggiugnere alle passate cose già
scritte da loro; perciò che, come non è possibile che un solo, per
diligentissimo che sia, sappia a un tratto così a punto il vero, e in picciol
tempo, i particolari delle cose che scrive, così è chiaro come il sole che il
tempo, il quale si dice padre della verità, va giornalmente scoprendo agli
studiosi cose nuove. Se quando io scrissi, già molti anni sono, quelle vite
de' pittori et altri, che allora furono publicate, io avesse avuto quella piena
notizia di fra' Iocondo Veronese, uomo rarissimo et universale in tutte le
più lodate facultà, che n'ho avuto poi, io averei senza dubbio fatta di lui
quella onorata memoria che m'apparecchio di farne ora a benefizio
degl'artefici, anzi del mondo. E non solamente di lui, ma di molti altri
Veronesi stati veramente eccellentissimi. Né si maravigli alcuno se io gli
porrò tutti sotto l'effigie d'un solo di loro, perché non avendo io potuto
avere il ritratto di tutti, sono forzato a così fare; ma non per questo sarà
defraudata, per quanto potrò io, la virtù di niuno di quello che se le deve.
E perché l'ordine de' tempi et i meriti così richieggiono, parlerò prima di fra'
Iocondo, il quale, quando si vestì l'abito di San Domenico, non fra' Iocondo
semplicemente, ma fra' Giovan Iocondo fu nominato. Ma come gli cascasse
quel Giovanni non so, so bene che egli fu sempre fra' Iocondo chiamato da
ognuno. E se bene la sua principal professione furono le lettere, essendo
stato non pur filosofo e teologo eccellente, ma bonissimo greco, il che in
quel tempo era cosa rara cominciando a punto allora a risorgere le buone
lettere in Italia, egli nondimeno fu anco come quello che di ciò si dilettò
sempre sommamente, eccellentissimo architetto: sì come racconta lo
Scaligero contra il Cardano, et il dottissimo Budeo ne' suoi libri de Asse e
nell'osservazioni che fece sopra le pandette. Costui, dunque, essendo gran
literato, intendente dell'architettura e bonissimo prospettivo, stette molti
anni appresso Massimiliano imperatore, e fu maestro nella lingua greca e
latina del dottissimo Scaligero, il quale scrive aver udito dottamente
disputar fra' Iocondo innanzi al detto Massimiliano di cose sottilissime.
Raccontano alcuni, che ancor vivono e di ciò benissimo si ricordano, che
rifaccendosi in Verona il ponte detto della Pietra nel tempo che quella città
era sotto Massimiliano imperatore, e dovendosi rifondare la pila di mezzo,
la quale molte volte per avanti era rovinata, fra' Iocondo diede il modo di