Page 879 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Giovanfrancesco nella sua capella di San Niccolò nella Madonna
dell'Organo, che egli aveva delle sue pitture adornata.
Giovanni Caroti fratello del detto Giovanfrancesco, se bene seguitò la
maniera del fratello, egli nondimeno esercitò la pittura con manco
reputazione. Dipinse costui la su detta tavola della capella di San Niccolò,
dove è la Madonna sopra le nuvole, e da basso fece il suo ritratto di
naturale e quello della Placida sua moglie. Fece anco nella chiesa di San
Bartolomeo, all'altare degli Schioppi, alcune figurette di Sante, e vi fece il
ritratto di madonna Laura delli Schioppi, che fece fare quella capella, e la
quale fu non meno per le sue virtù che per le bellezze celebrata molto dagli
scrittori di que' tempi. Fece anco Giovanni a canto al Duomo in San
Giovanni in Fonte, in una tavoletta piccola un San Martino, e fece il ritratto
di Messer Marcantonio della Torre quando era giovane, il quale riuscì poi
persona litterata et ebbe publiche letture in Padova et in Pavia, e così anco
Messer Giulio, le quali teste sono in Verona appresso degl'eredi loro. Al
priore di San Giorgio dipinse un quadro d'una Nostra Donna, che come
buona pittura è stato poi sempre e sta nella camera de' priori. In un quadro
dipinse la trasformazione d'Ateone in cervio, per Brunetto maestro
d'organi, il quale la donò poi a Girolamo Cicogna, eccellente ricamatore et
ingegnere del vescovo Giberti, et oggi l'ha Messer Vincenzio Cicogna suo
figliuolo.
Disegnò Giovanni tutte le piante dell'anticaglie di Verona, e gl'archi trionfali
et il Colosseo, riviste dal Falconetto, architettore veronese, per adornarne il
libro dell'antichità di Verona, il quale avea scritte e cavate da quelle
proprie Messer Torello Saraina, che poi mise in stampa il detto libro, che
da Giovanni Caroto mi fu mandato a Bologna, dove io allora faceva l'opera
del refettorio di San Michele in Bosco, insieme col ritratto del reverendo
padre don Cipriano da Verona, che due volte fu generale de' monaci di
Monte Oliveto, acciò io me ne servissi, come feci, in una di quelle tavole. Il
quale ritratto mandatomi da Giovanni è oggi in casa mia in Fiorenza con
altre pitture di mano di diversi maestri.
Giovanni finalmente d'anni sessanta in circa, essendo vivuto senza figliuoli
e senza ambizione e con buone facultà, si morì, essendo molto lieto per
vedere alcuni suoi discepoli in buona reputazione, cioè Anselmo Canneri e
Paulo Veronese, che oggi lavora in Vinezia et è tenuto buon maestro.
Anselmo ha lavorato molte opere a olio et in fresco, e particolarmente alla
Soranza in sul Tesino, et a Castel Franco nel palazzo de' Soranzi et in altri
molti luoghi, e più che altrove in Vicenza. Ma per tornare a Giovanni, fu
sepolto in Santa Maria dell'Organo, dove aveva dipinto di sua mano la
capella.