Page 881 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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come si detto amicissimo del detto Giulio. Appresso dipinse il Moro la
facciata della casa de' Manuelli, fondata sopra la spalla del ponte nuovo, e
la facciata di Torello Saraina dottore, il quale fece il sopra detto libro
dell'antichità di Verona.
Nel Friuli dipinse similmente a fresco la capella maggiore della badia di
Rosazzo per lo vescovo Giovan Matteo, che l'aveva in comenda e riedificò,
come signor da bene e veramente relligioso, essendo stata empiamente
lasciata, come le più si ritrovano essere, in rovina da chi avanti a lui l'aveva
tenuta in comenda et atteso a trarne l'entrate senza spendere un picciolo
in servigio di Dio e della chiesa. A olio poi dipinse il Moro in Verona e
Vinezia molte cose; et in Santa Maria in Organo fece, nella facciata prima,
le figure che vi sono a fresco, eccetto l'Angelo Michele e l'Angiolo Raffaello,
che sono di mano di Paulo Cavazzuola, et a olio fece la tavola della detta
capella, dove nella figura d'un San Iacopo ritrasse Messer Iacopo Fontani
che la fece fare, oltre la Nostra Donna et altre bellissime figure; e sopra la
detta tavola, in un semicirculo grande quanto il foro della capella, fece la
Trasfigurazione del Signore e gl'Apostoli a basso, che furono tenute delle
migliori figure che mai facesse. In Santa Eufemia alla capella de'
Bombardieri fece in una tavola Santa Barbara in aria, e nel mezzo e da
basso un Santo Antonio che la mano alla barba, che è una bellissima testa,
e dall'altro lato un San Rocco similmente tenuto bonissima figura, onde
meritamente è tenuta quest'opera per lavorata con estrema diligenza et
unione di colori. Nella Madonna della Scala all'altare della santificazione
fece un San Bastiano in un quadro a concorrenza di Paulo Cavazzuola, che
in un altro fece un San Rocco, e dopo fece una tavola, che fu portata a
Bagolino, terra nelle montagne di Brescia.
Fece il Moro molti ritratti, e nel vero le sue teste sono belle a maraviglia, e
molto somigliano coloro per cui son fatte. In Verona ritrasse il conte
Francesco San Bonifazio detto, per la grandezza del corpo, il conte Lungo,
et uno de' Franchi, che fu una testa stupenda. Ritrasse anco Messer
Girolamo Verità, ma perché il Moro era anzi lungo nelle sue cose che no,
questo si rimase imperfetto. Ma nondimeno così imperfetto è appresso i
figliuoli di quel buon signore. Ritrasse anco, oltre molti altri, monsignor de'
Martini viniziano, cavalier di Rodi, et al medesimo vendé una testa
maravigliosa per bellezza e bontà, la quale aveva fatta molti anni prima
per ritratto d'un gentiluomo viniziano, figliuolo d'uno allora capitano in
Verona. La quale testa, per avarizia di colui che mai non la pagò, si rimase
in mano del Moro, che n'accomodò detto monsignor Martini, il quale fece
quello del viniziano mutare in abito di pecoraio o pastore, la quale testa,
che è così rara, come qual si voglia uscita da altro artefice, è oggi in casa
gl'eredi di detto monsignore tenuta, e meritamente, in somma