Page 907 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Granacci a Pierfrancesco Borgherini, nella sua casa di borgo Santo Apostolo
in Fiorenza, in una camera dove Iacopo da Puntormo, Andrea del Sarto e
Francesco Ubertini avevano fatto molte storie della vita di Ioseffo, sopra un
lettuccio, una storia a olio de' fatti del medesimo in figure piccole, fatte con
pulitissima diligenza e con vago e bel colorito; et una prospettiva, dove
fece Giuseppo che serve Faraone, che non può essere più bella in tutte le
parti. Fece ancora al medesimo, pure a olio, una Trinità in un tondo, cioè
un Dio Padre che sostiene un Crucifisso. E nella chiesa di San Pier Maggiore
è in una tavola di sua mano un'Assunta con molti Angeli e con un San
Tommaso al quale ella dà la cintola, figura molto graziosa e ch'è svolta
tanto bene, che pare di mano di Michelagnolo; e così fatta è anco la Nostra
Donna. Il disegno delle quali due figure di mano del Granacci, è nel nostro
libro con altri fatti similmente da lui. Sono dalle bande di questa tavola S.
Paulo, San Lorenzo, S. Iacopo e S. Giovanni, che sono tutte così belle
figure, che questa è tenuta la migliore opera che Francesco facesse mai. E
nel vero questa sola, quando non avesse mai fatto altro, lo farà tenere
sempre, come fu, eccellente dipintore.
Fece ancora nella chiesa di San Gallo, luogo già fuor della detta porta, de'
frati Eremitani di Santo Agostino, in una tavola la Nostra Donna e due
putti, San Zanobi vescovo di Fiorenza, e San Francesco; la quale tavola,
che era alla capella de' Girolami, della quale famiglia fu detto San Zanobi,
è oggi in San Iacopo tra' Fossi in Firenze.
Avendo Michelagnolo Buonarruoti una sua nipote monaca in Santa
Apollonia di Firenze, et avendo per ciò fatto l'ornamento et il disegno della
tavola e dell'altar maggiore, vi dipinse il Granaccio alcune storie di figurette
piccole a olio et alcune grandi, che allora sodisfecero molto alle monache
et ai pittori ancora. Nel medesimo luogo dipinse da basso un'altra tavola,
che per inavertenza di certi lumi lasciati all'altare abruciò una notte con
alcuni parametri di molto valore; che certo fu gran danno, perciò che era
quell'opera molto dagl'artefici lodata.
Alle monache di S. Giorgio in sulla Costa fece nella tavola dell'altar
maggiore la Nostra Donna, Santa Caterina, San Giovanni Gualberto, San
Bernardo Uberti cardinale e San Fedele. Lavorò similmente il Granacci molti
quadri e tondi sparsi per la città nelle case de' gentiluomini; e fece molti
cartoni per far finestre di vetro, che furono poi messi in opera dai frati
degl'Ingesuati di Fiorenza. Dilettossi molto di dipignere drappi, e solo et in
compagnia: onde, oltre le cose dette di sopra, fece molti drappelloni. E
perché faceva l'arte più per passar tempo che per bisogno, lavorava
agiatamente, e voleva tutte le sue commodità, fuggendo a suo potere i
disagi più che altr'uomo. Ma nondimeno conservò sempre il suo, senza