Page 910 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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furono allogate a lui et egli fattone capo. Essendo gonfaloniere Piero
Soderini, Baccio insieme col Cronaca et altri, come si è detto di sopra, si
trovò alle deliberazzioni che si fecero della sala grande di palazzo; e di sua
mano lavorò di legname l'ornamento della tavola grande, che abbozzò fra'
Bartolomeo, disegnato da Filippino. In compagnia de' medesimi fece la
scala che va in detta sala, con ornamento di pietra molto bello; e di
mischio le colonne e porte di marmo della sala, che oggi si chiama de'
Dugento. Fece in sulla piazza di Santa Trinita un palazzo a Giovanni
Bartolini, il quale è dentro molto adornato, e molti disegni per lo giardino
del medesimo in Gualfonda. E perché fu il primo edifizio, quel palazzo, che
fusse fatto con ornamento di finestre quadre, con frontispizii e con porta le
cui colonne reggessino architrave, fregio e cornice, furono queste cose
tanto biasimate dai fiorentini con parole, con sonetti e con appiccarvi filze
di frasche, come si fa alle chiese per le feste, dicendosi che aveva più
forma di facciata di tempio che di palazzo, che Baccio fu per uscir di
cervello. Tuttavia, sapendo egli che aveva imitato il buono e che l'opera
stava bene, se ne passò. Vero è che la cornice di tutto il palazzo riuscì,
come si è detto in altro luogo, troppo grande, tuttavia l'opera è stata per
altro sempre molto lodata.
A Lanfredino Lanfredini fece fabricare lungo Arno la casa loro, che è fra il
ponte a Santa Trinita et il ponte alla Carraia, e su la piazza de' Mozzi
cominciò, ma non finì, la casa de' Nasi, che risponde in sul renaio d'Arno.
Fece ancora la casa de' Taddei, a Taddeo di quella famiglia, che fu tenuta
commodissima e bella. Diede a Pierfrancesco Borgherini i disegni della
casa che fece in borgo Santo Apostolo; et in quella con molta spesa fece
far gl'ornamenti delle porte, camini bellissimi; e particolarmente fece per
ornamento d'una camera cassoni di noce pieni di putti intagliati con somma
diligenza. La quale opera sarebbe oggi impossibile a condurre a tanta
perfezzione con quanta la condusse egli. Diedegli il disegno della villa che
e' fece fare sul poggio di Bellosguardo, che fu di bellezza e di comodità
grande e di spesa infinita. A Giovanmaria Benintendi fece un'anticamera et
un recinto d'un ornamento, per alcune storie fatte da eccellenti maestri,
che fu cosa rara. Fece il medesimo il modello della chiesa di S. Giuseppo da
Santo Nofri, e fece fabricare la porta, che fu l'ultima opera sua. Fece
condurre di fabrica il campanile di Santo Spirito in Fiorenza, che rimase
imperfetto: oggi per ordine del duca Cosimo si finisce col medesimo
disegno di Baccio. E similmente quello di San Miniato di Monte,
dall'artiglieria del campo battuto, non però fu mai rovinato. Per lo che non
minor fama s'acquistò per l'offesa che fece a' nemici, che per la bontà e
bellezza con che Baccio l'aveva fatto lavorare e condurre.
Essendo poi Baccio, per la sua bontà e per essere molto amato dai