Page 913 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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scorniciate e le colonne così di pietra del fossato come quelle di marmo
furono condotte con diligenza grandissima dagli scarpellini et intagliatori
per cura di Giuliano, e dopo tanto ben murate, che non è possibile vedere
le più belle commettiture, e quadre tutte. Nel che fare si può Giuliano

celebrare per eccellentissimo; e quest'opera, come si dirà a suo luogo, fu
finita in cinque mesi, con una aggiunta, da Giorgio Vasari aretino. Giuliano
intanto, non lasciando la bottega, attendeva insieme con i fratelli a fare di
molte opere di quadro e d'intaglio, et a far tirare inanzi il pavimento di

Santa Maria del Fiore. Nel qual luogo, perché si trovava capomaestro et
architettore, fu ricerco dal medesimo Bandinello di far piante in disegno e
modelli di legno sopra alcune fantasie di figure et altri ornamenti, per
condurre di marmo l'altar maggiore di detta Santa Maria del Fiore. Il che

Giuliano fece volentieri, come buonaria persona e da bene, e come quello
che tanto si dilettava dell'architettura, quanto la spregiava il Bandinello;
essendo anco a ciò tirato dalle promesse d'utili e d'onori, che esso
Bandinello largamente faceva. Giuliano dunque, messo mano al detto

modello, lo ridusse assai conforme a quello che già era semplicemente
stato ordinato dal Brunellesco, salvo che Giuliano lo fece più ricco,
radoppiando con le colonne l'arco disopra, il quale condusse a fine.
Essendo poi questo modello et insieme molti disegni portato dal Bandinello

al duca Cosimo, sua eccellenza illustrissima si risolvé con animo regio a
fare non pure l'altare, ma ancora l'ornamento di marmo, che va intorno al
coro, secondo che faceva l'ordine vecchio a otto faccie, con quegli
ornamenti ricchi con i quali è stato poi condotto, conforme alla grandezza e

magnificenza di quel tempio. Onde Giuliano con l'intervento del Bandinello
diede principio a detto coro; senza alterar altro che l'entrata principale di
quello, la qual è dirimpetto al detto altare, e la quale egli volle che fusse a
punto et avesse il medesimo arco et ornamento che il proprio altare. Fece

parimente due altri archi simili, che vengono con l'entrata e l'altare a far
croce; e questi per due pergami come aveva anco il vecchio, per la musica
et altri bisogni del coro e dell'altare. Fece in questo coro Giuliano un ordine
ionico attorno all'otto faccie; et in ogni angolo pose un pilastro che si

ripiega la metà, et in ogni faccia uno; e perché diminuiva al punto ogni
pilastro che voltava al centro, veniva di dentro strettissimo e ripiegato, e
dalla banda di fuori acuto e largo. La quale invenzione non fu molto lodata,
né approvata per cosa bella di chi ha giudizio, atteso che in un'opera di

tanta spesa et in luogo così celebre, doveva il Bandinello, se non
apprezzava egli l'architettura o non l'intendeva, servirsi di chi allora era
vivo et arebbe saputo e potuto far meglio. Et in questo Giuliano merita
scusa perché fece quello che seppe, che non fu poco, se bene è più che

vero, che chi non ha disegno e grande invenzione da sé, sarà sempre
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