Page 915 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITE DI VALERIO VICENTINO, DI GIOVANNI DA CASTEL
BOLOGNESE, DI MATTEO DAL NASARO VERONESE E D'ALTRI
ECCELLENTI INTAGLIATORI DI CAMEI E GIOIE
Da che i Greci negl'intagli delle pietre orientali furono così divini, e ne'
camei perfettamente lavorarono, per certo mi parrebbe fare non piccolo
errore, se io passassi con silenzio coloro che quei maravigliosi ingegni
hanno nell'età nostra imitato. Conciò sia che niuno è stato fra i moderni
passati, secondo che si dice, che abbia passato i detti antichi di finezza e di
disegno in questa presente e felice età, se non questi che qui di sotto
conteremo. Ma prima che io dia principio, mi convien fare un discorso breve
sopra questa arte dell'intagliar le pietre dure e le gioie, la quale doppo le
rovine di Grecia e di Roma ancora loro si perderono insieme con l'altre parti
del disegno.
Queste opere dello intagliare in cavo e di rilievo, se n'è visto giornalmente
in Roma trovarsi spesso fra le rovine: cammei e corgniole, sardoni et altri
eccellentissimi intagli, e molti e molti anni stette persa, che non si trovava
chi vi attendesse; e se bene si faceva qualche cosa, non erono di maniera
che se ne dovessi far conto, e per quanto se n'ha cognizione, non si trova
che si cominciasse a far bene, e dar nel buono, se non nel tempo di papa
Martino V e di Paolo II. Et andò crescendo di mano in mano per fino che 'l
Magnifico Lorenzo de' Medici, il quale si dilettò assai degli intagli de'
cammei antichi, e fra lui e Piero suo figliuolo ne ragunarono gran quantità,
e massimamente calcidoni, corgniuole et altra sorte di pietre intagliate,
rarissime, le quali erano con diverse fantasie dentro, che furono cagione
che per metter l'arte nella loro città e' conducessino di diversi paesi maestri
che, oltra al rassettar loro queste pietre, gli condussono dell'altre cose rare
in quel tempo.
Imparò da questi, per mezzo del Magnifico Lorenzo, questa virtù
dell'intaglio in cavo un giovane fiorentino chiamato Giovanni delle
Corgniuole, il quale ebbe questo cognome perché le intagliò
eccellentemente, come fa testimonio infinite che se ne veggono di suo,
grandi e piccole, ma particolarmente una grande, dove egli fece dentro il
ritratto di fra' Girolamo Savonarola, nel suo tempo adorato in Fiorenza per
le sue predicazioni, ch'era rarissimo intaglio.
Fu suo concorrente Domenico de' Cammei, milanese che, allora vivendo il
duca Lodovico il Moro, lo ritrasse in cavo in un balascio della grandezza più
d'un giulio, che fu cosa rara e de' migliori intagli che si fusse visto de'
maestri moderni.
Accrebbe poi in maggiore eccellenza questa arte nel pontificato di papa