Page 942 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Giuseppo Porta da Castelnuovo della Garfagnana, nel qual libro sono
figurate varie fantasie: il Fato, l'Invidia, la Calamità, la Timidità, la Laude e
molte altre cose simili, che furono tenute bellissime.

Non furono anco se non lodevoli le figure che Gabriel Giolito stampatore de'
libri, mise negl'Orlandi Furiosi, perciò che furono condotte con bella
maniera d'intagli. Come furono anco gl'undici pezzi di carte grandi di

notomia, che furono fatte da Andrea Vessalio e disegnate da Giovanni di
Calcare fiamingo, pittore eccellentissimo, le quali furono poi ritratte in
minor foglio et intagliate in rame dal Valverde, che scrisse della notomia
dopo il Vessallio.

Fra molte carte poi, che sono uscite di mano ai Fiaminghi da dieci anni in
qua, sono molto belle alcune disegnate da un Michele pittore, il quale

lavorò molti anni in Roma in due capelle, che sono nella chiesa de'
Tedeschi, le quali carte sono la storia delle serpi di Moisè, e trentadue
storie di Psiche e d'Amore, che sono tenute bellissime.

Ieronimo Cocca similmente fiamingo ha intagliato, col disegno et
invenzione di Martino Ems Kycr, in una carta grande, Dalila che tagliando i
capegli a Sansone ha non lontano il tempio de' Filistei, nel quale, rovinate

le torri, si vede la strage e rovina de' morti, e la paura de' vivi che fuggono.
Il medesimo in tre carte minori ha fatto la creazione d'Adamo et Eva, il
mangiar del pomo e quando l'Angelo gli caccia di Paradiso. Et in quattro

altre carte della medesima grandezza, il diavolo che nel cuore dell'uomo
dipigne l'avarizia e l'ambizione, e nell'altre tutti gl'affetti che i sopra detti
seguono. Si veggiono anco di sua mano ventisette storie della medesima
grandezza di cose del Testamento, dopo la cacciata d'Adamo del Paradiso,
disegnate da Martino con fierezza e pratica molto risoluta, e molto simile

alla maniera italiana.

Intagliò appresso Ieronimo in sei tondi i fatti di Susanna et altre ventitré
storie del Testamento Vecchio simili alle prime di Abraam, cioè in sei carte
i fatti di Davit, in otto pezzi quegli di Salomone, in quattro quegli di
Balaam, et in cinque quegli di Iudit e Susanna. E del Testamento Nuovo

intagliò ventinove carte, cominciando dall'anunziazione della Vergine insino
a tutte la Passione e morte di Gesù Cristo. Fece anco col disegno del
medesimo Martino le sette opere della misericordia, e la storia di Lazzero
ricco e Lazzero povero. Et in quattro carte la parabola del samaritano ferito

da' ladroni, et in altre quattro carte quella che scrive S. Matteo a' diciotto
capitoli dei talenti. E mentre che Liè Frynch a sua concorrenza fece in dieci
carte la vita e morte di San Giovanni Battista, egli fece le dodici tribù in
altre tante carte, figurando per la lussuria Ruben in sul porco, Simeon con

la spada per l'omicidio, e similmente gl'altri capi delle tribù con altri segni e
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