Page 943 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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proprietà della natura loro.
Fece poi d'intaglio più gentile in dieci carte le storie et i fatti di Davit, da
che Samuel l'unse, fino a che se n'andò dinanzi a Saulo. Et in sei altre carte
fece l'inamoramento d'Amon con Tamar sua sorella, e lo stupro e morte del
medesimo Amon. E non molto dopo fece della medesima grandezza dieci
storie de' fatti di Iobbe, e cavò da tredici capitoli de' proverbii di Salamone,
cinque carte della sorte medesima. Fece ancora i Magi, e dopo in sei pezzi
la parabola, che è in San Matteo a dodici, di coloro che per diverse cagioni
recusarono d'andar al convito del re, e colui che v'andò non avendo la
veste nuziale. E della medesima grandezza in sei carte alcuni degl'atti
degl'Apostoli, et in otto carte simili figurò in varii abiti, otto donne di
perfetta bontà: sei del Testamento vecchio, Iabil, Ruth, Abigail, Iudith,
Esther e Susanna; e del nuovo, Maria Vergine madre di Gesù Cristo e Maria
Madalena. E dopo queste fece intagliare in sei carte i trionfi della Pacienza,
con varie fantasie. Nella prima è sopra un carro la Pacienza, che ha in
mano uno stendardo, dentro al quale è una rosa fra le spine. Nell'altra si
vede sopra un'ancudine un cuor che arde, percosso da tre martella; et il
carro di questa seconda carta è tirato da due figure: cioè dal Disiderio, che
ha l'ale sopra gl'omeri, e dalla Speranza che ha in mano un'àncora, e si
mena dietro, come prigiona, la Fortuna, che ha rotto la ruota. Nell'altra
carta è Cristo in sul carro con lo stendardo della croce e della sua Passione.
Et in sui canti sono gl'Evangelisti in forma d'animati. E questo carro è tirato
da dua agnelli, e dietro ha quattro prigioni: il diavolo, il mondo, o vero la
carne, il peccato e la morte. Nell'altro trionfo è Isaac nudo sopra un
camello, e nella bandiera che tiene in mano è un paio di ferri da prigione, e
si tira dietro l'altare col montone, il coltello et il fuoco. In un'altra carta fece
Iosef, che trionfa sopra un bue coronato di spighe e di frutti, con uno
stendardo, dentro al quale è una cassa di pecchie. Et i prigioni, che si trae
dietro, sono Zefira e l'Invidia, che si mangiano un cuore. Intagliò in un altro
trionfo Davit, sopra un lione, con la cetara e con uno standardo in mano,
dentro al quale è un freno, e dietro a lui è Saul prigione et i Semei con la
lingua fuora. In un'altra è Tobia che trionfa sopra l'asino, et ha in mano
uno stendardo dentrovi una fonte; e si trae dietro legati come prigioni la
Povertà e la Cecità. L'ultimo de' sei trionfi è Santo Stefano protomartire, il
quale trionfa sopra un elefante et ha nello stendardo la Carità, et i prigioni
sono i suoi persecutori. Le quali tutte sono state fantasie capricciose e
piene d'ingegno; e tutte furono intagliate da Ieronimo Coch la cui mano è
fiera, sicura e gagliarda molto.
Intagliò il medesimo con bel capriccio in una carta la Fraude e l'Avarizia, et
in un'altra bellissima una bacanaria con putti che ballano. In un'altra fece
Moisè che passa il Mare Rosso, secondo che l'aveva dipinta Agnolo