Page 948 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Essendo in questo tempo in Roma Antonio di Monte cardinale di Santa
Prassedia, volle che il medesimo gli facesse il palazzo, dove poi abitò, che
risponde in Agone, dove è la statua di maestro Pasquino; nel mezzo
risponde nella piazza, dove fabbricò una torre: la quale, con bellissimo

componimento di pilastri e finestre dal primo ordine fino al terzo, con
grazia e con disegno gli fu da Antonio ordinata e finita, e per Francesco
dell'Indaco lavorata di terretta a figure, e storie da la banda di dentro e di
fuora. Intanto avendo fatta Antonio stretta servitù col cardinal d'Arimini, gli

fece fare quel signore in Tolentino della Marca un palazzo; oltra lo esser
Antonio stato premiato, gli ebbe il cardinale di continuo obligazione.
Mentre che queste cose giravano e la fama d'Antonio crescendo si
spargeva, avvenne che la vecchiezza di Bramante, et alcuni suoi

impedimenti, lo fecero cittadino dell'altro mondo; per che da papa Leone
subito furono constituiti tre architetti sopra la fabrica di San Pietro:
Raffaello da Urbino, Giuliano da San Gallo zio d'Antonio, e fra' Giocondo da
Verona. E non andò molto che fra' Giocondo si partì di Roma, e Giuliano

essendo vecchio ebbe licenza di potere ritornare a Fiorenza. Laonde
Antonio avendo servitù col reverendissimo Farnese, strettissimamente lo
pregò che volesse supplicare a papa Leone che il luogo di Giuliano suo zio
gli concedesse. La qual cosa fu facilissima a ottenere: prima per le virtù di

Antonio, che erano degne di quel luogo; poi per lo interesso della
benivolenza fra il Papa e 'l reverendissimo Farnese. E così in compagnia di
Raffaello da Urbino si continuò quella fabbrica assai freddamente.

Andando poi il Papa a Civitavecchia per fortificarla, et in compagnia di esso
infiniti signori, e fra gli altri Giovan Paolo Baglioni e 'l signor Vitello, e
similmente, di persone ingegnose, Pietro Navarra et Antonio Marchisi,

architetto allora di fortificazioni - il quale per commessione del Papa era
venuto da Napoli - e ragionandosi di fortificare detto luogo, infinite e varie
circa ciò furono le opinioni; e chi un disegno e chi un altro facendo,
Antonio, fra tanti, ne spiegò loro uno, il quale fu confermato dal Papa, e da

quei signori et architetti, come di tutti migliore per bellezza e fortezza e
bellissime et utili considerazioni. Onde Antonio ne venne in grandissimo
credito appresso la corte. Dopo questo riparò la virtù d'Antonio a un gran
disordine per questa cagione. Avendo Raffaello da Urbino nel fare le logge

papali e le stanze, che sono sopra i fondamenti, per compiacere ad alcuni,
lasciati molti vani, con grave danno del tutto per lo peso che sopra quelli si
aveva a reggere, già cominciava quell'edifizio a minacciare rovina pel
troppo gran peso che aveva sopra; e sarebbe certamente rovinato se la

virtù d'Antonio, con aiuto di puntelli e travate, non avesse ripiene di dentro
quelle stanzerelle e, rifondando per tutto, non l'avesse ridotte ferme e
saldissime, come elle furono mai da principio.
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