Page 947 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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III, venne in capriccio di far restaurare il suo palazzo vecchio, ch'egli in
Campo di Fiore con la sua famiglia abitava. Per la quale opera disiderando
Antonio venire in grado, fece più disegni in variate maniere. Fra i quali uno
che ve n'era accomodato, con due appartamenti, fu quello che a Sua

Santità reverendissima piacque, avendo egli il signor Pier Luigi e 'l signor
Ranuccio suoi figliuoli, i quali pensò dovergli lasciare di tal fabbrica
accomodati. E dato a tale opera principio, ordinatamente ogni anno si
fabbricava un tanto.

In questo tempo al macello de' Corbi a Roma, vicino alla colonna Traiana,
fabbricandosi una chiesa col titolo di Santa Maria da Loreto, ella da Antonio

fu ridotta a perfezzione con ornamento bellissimo. Dopo questo, Messer
Marchionne Baldassini, vicino a Santo Agostino, fece condurre col modello
e reggimento di Antonio un palazzo, il quale è in tal modo ordinato, che
per piccolo che egli sia, è tenuto per quello ch'egli è il più comodo et il

primo allogiamento di Roma, nel quale le scale, il cortile, le logge, le porte
et i camini con somma grazia sono lavorati. Di che rimanendo Messer
Marchionne sodisfattissimo, deliberò che Perino del Vaga pittor fiorentino vi
facesse una sala di colorito e storie et altre figure, come si dirà nella vita

sua, quali ornamenti gli hanno recato grazia e bellezza infinita. Accanto a
torre di Nona ordinò e finì la casa de' Centelli, la quale è piccola, ma molto
comoda. E non passò molto tempo che andò a Gradoli, luogo su lo stato
del reverendissimo cardinale Farnese, dove fece fabbricare per quello un

bellissimo et utile palazzo. Nella quale andata fece grandissima utilità nel
restaurare la rocca di Capo del Monte, con ricinto di mura basse e ben
foggiate; e fece allora il disegno della fortezza di Capraruola. Trovandosi
monsignor reverendissimo Farnese con tanta sodisfazione servito in tante

opere da Antonio, fu costretto a volergli bene, e di continuo gli accrebbe
amore, e sempre che poté farlo, gli fece favore in ogni sua impresa.

Appresso, volendo il cardinale Alborense lasciar memoria di sé nella chiesa
della sua nazione, fece fabbricare da Antonio, e condurre a fine, in San
Iacopo degli Spagnuoli una cappella di marmi et una sepoltura per esso; la

quale cappella fra vani di pilastri fu da Pellegrino da Modana, come si è
detto, tutta dipinta; e su lo altare, da Iacopo del Sansovino fatto un San
Iacopo di marmo bellissimo: la quale opera di architettura è certamente
tenuta lodatissima, per esservi la volta di marmo con uno spartimento di
ottangoli bellissimo. Né passò molto che Messer Bartolomeo Ferratino, per

comodità di sé e beneficio degli amici, et ancora per lasciare memoria
onorata e perpetua, fece fabbricare da Antonio su la piazza d'Amelia un
palazzo, il quale è cosa onoratissima e bella, dove Antonio acquistò fama

et utile non mediocre.
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