Page 1000 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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discepoli di Raffaello e d'avere eredato le cose sue, non avevano
interamente l'arte e la grazia, che egli coi colori dava alle sue figure,
eredato. Presono partito, adunque, Giulio e Giovan Francesco d'intrattenere
Perino; e così l'anno santo del Giubileo 1525 diedero la Caterina, sorella di
Giovan Francesco, a Perino per donna, acciò che fra loro fusse quella intera
amicizia, che tanto tempo avevono contratta, convertita in parentado.
Laonde, continovando l'opere che faceva, non vi andò troppo tempo che,
per le lode dategli nella prima opera fatta in San Marcello, fu deliberato dal
priore di quel convento e da certi capi della Compagnia del Crocifisso, la
quale ci ha una cappella fabbricata dagli uomini suoi per ragunarvisi, che
ella si dovesse dipignere; e così allogarono a Perino questa opera, con
speranza di avere qualche cosa eccellente di suo.
Perino fattovi fare i ponti, cominciò l'opera; e fece nella volta a mezza
botte, nel mezzo, un'istoria quando Dio, fatto Adamo, cava della costa sua
Eva sua donna, nella quale storia si vede Adamo ignudo, bellissimo et
artifizioso, che oppresso dal sonno giace, mentre che Eva vivissima a man
giunte si leva in piedi e riceve la benedizzione dal suo fattore: la figura del
quale è fatta di aspetto ricchissimo e grave, in maestà, diritta, con molti
panni attorno, che vanno girando con i lembi l'ignudo; e da una banda a
man ritta due Evangelisti, de' quali finì tutto il S. Marco et il San Giovanni,
eccetto la testa et un braccio ignudo. Fecevi in mezzo fra l'uno e l'altro, due
puttini che abracciano per ornamento un candeliere, che veramente son di
carne vivissimi, e similmente i Vangelisti molto belli, nelle teste e ne' panni
e braccia e tutto quel che lor fece di sua mano. La quale opera, mentre che
egli fece, ebbe molti impedimenti, e di malattie e d'altri infortuni, che
accaggiono giornalmente a chi ci vive; oltraché dicono che mancarono
danari ancora a quelli della Compagnia; e talmente andò in lungo questa
pratica che l'anno 1527 venne la rovina di Roma, che fu messa quella città
a sacco, e spento molti artefici e distrutto e portato via molte opere. Onde
Perino, trovandosi in tal frangente et avendo donna et una puttina, con la
quale corse in collo per Roma per camparla di luogo in luogo, fu in ultimo
miserissimamente fatto prigione, dove si condusse a pagar taglia con tanta
sua disavventura, che fu per dar la volta al cervello.
Passato le furie del Sacco, era sbattuto talmente per la paura che egli
aveva ancora, che le cose dell'arte si erano allontanate da lui; ma
nientedimeno fece per alcuni soldati spagnuoli tele a guazzo et altre
fantasie e, rimessosi in assetto, viveva come gli altri poveramente. Solo fra
tanti il Baviera, che teneva le stampe di Raffaello, non aveva perso molto,
onde per l'amicizia ch'egli aveva con Perino, per intrattenerlo gli fece
disegnare una parte d'istorie, quando gli dèi si trasformano per conseguire
i fini de' loro amori. I quali furono intagliati in rame da Jacopo Caraglio