Page 1003 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Trivisi, il quale vide quello che egli mai non pensò vedere di Perino; onde,
spaventato dalla bellezza sua, si partì di Genova senza chieder licenza al
prencipe Doria, tornandosene in Bologna dove egli abitava. Restò dunque
Perino a servire il prencipe e finì questa sala colorita in muro a olio, che fu

tenuta et è cosa singularissima nella sua bellezza, essendo (come dissi), in
mezzo della volta e dattorno e fin sotto le lunette, lavori di stucchi
bellissimi. Nell'altra sala, dove si entra per la porta della loggia a man ritta,
fece medesimamente nella volta pitture a fresco, e lavorò di stucco in un

ordine quasi simile quando Giove fulmina i giganti, dove sono molti ignudi,
maggiori del naturale, molto begli. Similmente in cielo tutti gli dèi i quali,
nella tremenda orribilità de' tuoni, fanno atti vivacissimi e molto proprii,
secondo le nature loro; oltraché gli stucchi sono lavorati con somma

diligenza et il colorito in fresco non può essere più bello, atteso che Perino
ne fu maestro perfetto e molto valse in quello. Fecevi quattro camere,
nelle quali tutte le volte sono lavorate di stucco in fresco, e scompartitevi
dentro le più belle favole d'Ovidio che paiono vere, né si può imaginare la

bellezza, la copia et il vario e gran numero che sono per quelle di figurine,
fogliami, animali e grottesche, fatte con grande invenzione. Similmente da
l'altra banda dell'altra sala fece altre quattro camere, guidate da lui e fatte
condurre da' suoi garzoni, dando loro però i disegni così degli stucchi, come

delle storie, figure e grottesche, che infinito numero, chi poco e chi assai, vi
lavorarono, come Luzio Romano, che vi fece molte opere di grottesche e di
stucchi, e molti lombardi. Basta che non vi è stanza che non abbia fatto
qualche cosa e non sia piena di fregiature, per fino sotto le volte, di vari

componimenti pieni di puttini, maschere bizzarre et animali che è uno
stupore; oltreché gli studioli, le anticamere, i destri, ogni cosa è dipinto e
fatto bello. Entrasi dal palazzo al giardino in una muraglia terragnola che in
tutte le stanze e fin sotto le volte ha fregiature molto ornate, e così le sale

e le camere e le anticamere, fatte dalla medesima mano. Et in quest'opera
lavorò ancora il Pordenone come dissi nella sua vita; e così Domenico
Beccafumi sanese rarissimo pittore, che mostrò non essere inferiore a
nessuno degl'altri, quantunque l'opere che sono in Siena di sua mano siano

le più eccellenti che egli abbia fatto in fra tante sue.
Ma per tornare all'opere che fece Perino doppo quelle che egli lavorò nel

palazzo del prencipe, egli fece un fregio in una stanza di casa Giannettin
Doria, dentrovi femmine bellissime, e per la città fece molti lavori a molti
gentiluomini, in fresco e coloriti a olio, come una tavola in San Francesco
molto bella, con bellissimo disegno, e similmente in una chiesa dimandata

Santa Maria de Consolazione, ad un gentiluomo di casa Baciadonne, nella
qual tavola fece una Natività di Cristo, opera lodatissima, ma messa in
luogo, oscuro talmente, che per colpa del non aver buon lume, non si può
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