Page 1057 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Non molto inanzi, essendo venuta voglia al Duca di fare la sepoltura del
signor Giovanni de' Medici suo padre, e disiderando il Tribolo di farla, ne
fece un bellissimo modello a concorrenza d'uno che n'avea fatto Raffaello
da Monte Lupo, favorito da Francesco di Sandro, maestro di maneggiare
arme appresso a sua eccellenza. E così essendo risoluto il Duca che si
mettesse in opera quello del Tribolo, egli se n'andò a Carrara a fare cavare
i marmi, dove cavò anco i due pili per le logge di Castello, una tavola e
molti altri marmi.
Intanto essendo Messer Giovan Battista da Ricasoli, oggi vescovo di
Pistoia, a Roma per negozii del signor Duca, fu trovato da Baccio
Bandinelli, che aveva apunto finito nella Minerva le sepolture di papa
Leone Decimo e Clemente Settimo, e richiesto di favore appresso sua
eccellenza; per che, avendo esso Messer Giovanbatista scritto al Duca che
il Bandinello disiderava servirlo, gli fu rescritto da sua eccellenza che nel
ritorno lo menasse seco. Arivato adunque il Bandinello a Fiorenza, fu tanto
intorno al Duca con l'audacia sua, con promesse e mostrare disegni e
modelli, che la sepoltura del detto signor Giovanni, la quale doveva fare il
Tribolo, fu allogata a lui. E così presi de' marmi di Michelagnolo, che erano
in Fiorenza in via Mozza, guastatigli senza rispetto, cominciò l'opera; per
che, tornato il Tribolo da Carrara, trovò essergli stato levato, per essere
egli troppo freddo e buono, il lavoro. L'anno che si fece parentado fra il
signor duca Cosimo et il signor don Petro di Tolledo, marchese di Villa
Franca, allora veceré di Napoli, pigliando il signor Duca per moglie la
signora Leonora sua figliuola, nel farsi in Fiorenza l'apparato delle nozze, fu
dato cura al Tribolo di fare alla porta al Prato, per la quale doveva la sposa
entrare venendo dal Poggio, un arco trionfale; il quale egli fece bellissimo,
e molto ornato di colonne, pilastri, architravi, cornicioni e frontespizii. E
perché il detto arco andava tutto pieno di storie e di figure, oltre alle
statue, che furono di man del Tribolo, fecero tutte le dette pitture Battista
Franco Viniziano, Ridolfo Ghirlandaio e Michele suo discepolo. La principal
figura dunque, che fece il Tribolo in quest'opera, la quale fu posta sopra il
frontespizio nella punta del mezzo sopra un dado fatto di rilievo, fu una
femina di cinque braccia, fatta per la Fecondità, con cinque putti, tre avolti
alle gambe, uno in grembo e l'altro al collo. E questa, dove cala il
frontespizio, era messa in mezzo da due figure della medesima grandezza,
una da ogni banda. Delle quali figure, che stavano a giacere, una era la
Sicurtà, che s'appoggiava sopra una colonna con una verga sottile in mano,
e l'altra era l'Eternità con una palla nelle braccia e sotto ai piedi un vecchio
canuto figurato per lo Tempo col Sole e Luna in collo.
Non dirò quali fussero l'opere di pittura che furono in questo arco, perché
può vedersi ciascuno nella discrizione dell'apparato di quelle nozze, e