Page 1058 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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perché il Tribolo ebbe particolar cura degl'ornamenti del palazzo de' Medici
egli fece fare nelle lunette delle volte del cortile, molte imprese con motti a
proposito a quelle nozze e tutte quelle de' più illustri di casa Medici. Oltre
ciò nel cortile grande scoperto fece un suntuosissimo apparato pieno di

storie, cioè da una parte di Romani e Greci, e dall'altre di cose state fatte
da uomini illustri di detta casa Medici, che tutte furono condotte dai più
eccellenti giovani pittori che allora fussero in Fiorenza di ordine del Tribolo,
Bronzino, Pierfrancesco di Sandro, Francesco Bacchiacca, Domenico Conti,

Antonio di Domenico e Battista Franco Viniziano. Fece anco il Tribolo in
sulla piazza di San Marco, sopra un grandissimo basamento alto braccia
dieci (nel quale il Bronzino aveva dipinte di color di bronzo due bellissime
storie) nel zoccolo che era sopra le cornici, un cavallo di braccia dodici, con

le gambe dinanzi in alto e sopra quello una figura armata e grande a
proporzione, la quale figura avea sotto genti ferite e morte: rappresentava
il valorosissimo signor Giovanni de' Medici padre di sua eccellenza. Fu
quest'opera con tanto giudizio et arte condotta dal Tribolo, ch'ella fu

ammirata da chiunche la vide, e quello che più fece maravigliare, fu la
prestezza nella quale egli la fece, aiutato fra gl'altri da Santi Buglioni
scultore, il quale cadendo, rimase storpiato d'una gamba, e poco mancò
che non si morì. Di ordine similmente del Tribolo fece, per la comedia che

si recitò, Aristotele da San Gallo (in queste veramente eccellentissimo,
come si dirà nella vita sua) una maravigliosa prospettiva. Et esso Tribolo
fece per gl'abiti degl'intermedii, che furono opera di Giovambatista Strozzi,
il quale ebbe carico di tutta la comedia, le più vaghe e belle invenzioni di

vestiti, di calzari, d'acconciature di capo e d'altri abbigliamenti, che sia
possibile imaginarsi. Le quali cose furono cagione che il Duca si servì poi in
molte capricciose mascherate dell'ingegno del Tribolo, come in quella
dell'Orsi, per un palio di Bufole, in quella de' Corbi et in altre. Similmente

l'anno che al detto signor Duca nacque il signor don Francesco suo
primogenito, avendosi a fare nel tempio di San Giovanni di Firenze un
suntuoso apparato, il quale fusse onoratissimo e capace di cento
nobilissime giovani, le quali l'avevano ad accompagnare dal palazzo insino

al detto tempio, dove aveva a ricevere il battesimo, ne fu dato carico al
Tribolo, il quale insieme col Tasso, accomodandosi al luogo, fece che quel
tempio, che per sé è antico e bellissimo, pareva un nuovo tempio alla
moderna ottimamente inteso, insieme con i sederi intorno riccamente

adorni di pitture e d'oro.
Nel mezzo sotto la lanterna fece un vaso grande di legname intagliato in

otto facce, il quale posava il suo piede sopra quattro scaglioni. Et in sui
canti dell'otto facce erano certi viticcioni, i quali movendosi da terra, dove
erano alcune zampe di leone, avevano in cima certi putti grandi i quali
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