Page 1131 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI IACOPO DA PUNTORMO PITTORE FIORENTINO
Gl'antichi, o vero maggiori di Bartolomeo di Iacopo di Martino, padre di
Iacopo da Puntormo del quale al presente scriviamo la vita, ebbono,
secondo che alcuni affermano, origine dall'Ancisa, castello del Valdarno di
sopra, assai famoso per avere di lì tratta similmente la prima origine
gl'antichi di Messer Francesco Petrarca. Ma o di lì o d'altronde che fussero
stati i suoi maggiori, Bartolomeo sopra detto, il quale fu fiorentino e
secondo che mi vien detto della famiglia de' Carucci, si dice che fu
discepolo di Domenico del Ghirlandaio, e che avendo molte cose lavorato
in Valdarno come pittore secondo que' tempi ragionevole, condottosi
finalmente a Empoli a fare alcuni lavori e quivi e ne' luoghi vicini
dimorando, prese moglie in Puntormo una molto virtuosa e da ben
fanciulla, chiamata Alessandra, figliuola di Pasquale di Zanobi e di monna
Brigida sua donna. Di questo Bartolomeo adunque nacque l'anno 1493
Iacopo, ma essendogli morto il padre l'anno 1499, la madre l'anno 1504 e
l'avolo l'anno 1506, et egli rimaso al governo di monna Brigida sua avola,
la quale lo tenne parecchi anni in Puntormo, e gli fece insegnare leggere e
scrivere et i primi principii della grammatica latina, fu finalmente dalla
medesima condotto di tredici anni in Firenze e messo ne' pupilli, acciò da
quel magistrato, secondo che si costuma, fussero le sue poche facultà
custodite e conservate, e lui posto che ebbe in casa d'un Battista calzolaio,
un poco suo parente, si tornò monna Brigida a Puntormo e menò seco una
sorella di esso Iacopo. Ma indi a non molto essendo anco essa monna
Brigida morta, fu forzato Iacopo a ritirarsi la detta sorella in Fiorenza e
metterla in casa d'un suo parente chiamato Nicolaio, il quale stava nella
via de' Servi. Ma anche questa fanciulla, seguitando gl'altri suoi, avanti
fusse maritata si morì l'anno 1512. Ma per tornare a Iacopo, non era anco
stato molti mesi in Fiorenza, quando fu messo da Bernardo Vettori a stare
con Lionardo da Vinci, e poco dopo con Mariotto Albertinelli, con Piero di
Cosimo, e finalmente, l'anno 1512, con Andrea del Sarto, col quale
similmente non stette molto perciò che, fatti che ebbe Iacopo i cartoni
dell'archetto de' Servi, del quale si parlerà di sotto, non parve che mai
dopo lo vedesse Andrea ben volentieri, qualunche di ciò fusse la cagione.
La prima opera dunque che facesse Iacopo in detto tempo, fu una Nunziata
piccoletta per un suo amico sarto, ma essendo morto il sarto prima che
fusse finita l'opera, si rimase in mano di Iacopo, che allora stava con
Mariotto, il quale n'aveva vanagloria e la mostrava per cosa rara a
chiunche gli capitava a bottega. Onde venendo di que' giorni a Firenze
Raffaello da Urbino, vide l'opera et il giovinetto che l'avea fatta, con infinita