Page 1134 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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putti, bellissima, come che dall'acqua sia già stata poco meno che guasta.
Il carnovale del medesimo anno, essendo tutta Fiorenza in festa ed in
allegrezza per la creazione del detto Leone Decimo, furono ordinate molte
feste e fra l'altre due bellissime e di grandissima spesa da due Compagnie
di signori e gentiluomini della città, d'una delle quali, che era chiamata il
Diamante, era capo il signor Giuliano de' Medici, fratello del Papa, il quale
l'aveva intitolata così per essere stato il diamante impresa di Lorenzo il
Vecchio suo padre, e dell'altra, che aveva per nome e per insegna il
Broncone, era capo il signor Lorenzo figliuolo di Piero de' Medici, il quale
dico aveva per impresa un broncone, cioè un tronco di lauro secco che
rinverdiva le foglie, quasi per mostrare che rinfrescava e risurgeva il nome
dell'avolo. Dalla compagnia dunque del Diamante fu dato carico a Messer
Andrea Dazzi, che allora leggeva lettere greche e latine nello studio di
Fiorenza, di pensare all'invenzione d'un trionfo. Onde egli ne ordinò uno
simile a quelli che facevano i Romani trionfando, di tre carri bellissimi e
lavorati di legname dipinti con bello e ricco artificio. Nel primo era la
Puerizia con un ordine bellissimo di fanciulli, nel secondo era la Virilità con
molte persone che nell'età loro virile avevano fatto gran cose, e nel terzo
era la Senettù con molti chiari uomini che nella loro vecchiezza avevano
gran cose operato, i quali tutti personaggi erano ricchissimamente adobati,
in tanto che non si pensava potersi far meglio. Gl'architetti di questi carri
furono Raffaello delle Vivuole, il Carota intagliatore, Andrea di Cosimo
pittore et Andrea del Sarto, e quelli che feciono et ordinarono gl'abiti delle
figure furono ser Piero da Vinci, padre di Lionardo, e Bernardino di
Giordano, bellissimi ingegni. Et a Iacopo Puntormo solo toccò a dipignere
tutti e tre i carri, nei quali fece in diverse storie di chiaro scuro molte
transformazioni degli dii in varie forme, le quali oggi sono in mano di Pietro
Paulo Galeotti orefice eccellente. Portava scritto il primo carro in note
chiarissime "Erimus", il secondo "Sumus", et il terzo "Fuimus", cioè
"Saremo", "Siamo", "Fummo". La canzone cominciava: "Volano gl'anni",
etc. Avendo questi trionfi veduto il signor Lorenzo, capo della compagnia
del Broncone, e disiderando che fussero superati, dato del tutto carico a
Iacopo Nardi gentiluomo nobile e literatissimo al quale, per quello che fu
poi, è molto obligata la sua patria Fiorenza, esso Iacopo ordinò sei trionfi
per radoppiare quelli stati fatti dal Diamante. Il primo, tirato da un par di
buoi vestiti d'erba, rappresentava l'età di Saturno e di Iano, chiamata
dell'oro, et aveva in cima del carro Saturno con la falce et Iano con le due
teste e con la chiave del tempio della pace in mano e sotto i piedi legato il
Furore, con infinite cose attorno pertinenti a Saturno, fatte bellissime e di
diversi colori dall'ingegno del Puntormo. Accompagnavano questo trionfo
sei coppie di pastori ignudi, ricoperti in alcune parti con pelle di martore e