Page 1137 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Lupo, scultore d'età, il quale fece un arco di legname in testa della via del
Palagio dalle scalee di Badia, lo dipinse tutto di bellissime storie, le quali
poi per la poca diligenza di chi n'ebbe cura, andarono male; solo ne rimase
una nella qual Pallade accorda uno strumento in sulla lira d'Apollo, con

bellissima grazia; dalla quale storia si può giudicare di quanta bontà e
perfezzione fussero l'altre opere e figure. Avendo nel medesimo apparato
avuto cura Ridolfo Ghirlandaio di acconciare e d'abbellire la sala del papa,
che è congiunta al convento di Santa Maria Novella ed è antica residenza

de' pontefici in quella città, stretto dal tempo, fu forzato a servirsi in alcune
cose dell'altrui opera, per che, avendo l'altre stanze tutte adornate, diede
cura a Iacopo Puntormo di fare nella cappella, dove aveva ogni mattina a
udir messa Sua Santità, alcune pitture in fresco. Laonde, mettendo mano

Iacopo all'opera vi fece un Dio Padre con molti putti et una Veronica che
nel sudario aveva l'effigie di Gesù Cristo, la quale opera da Iacopo fatta in
tanta strettezza di tempo, gli fu molto lodata.

Dipinse poi dietro all'Arcivescovo di Fiorenza, nella chiesa di San Ruffello, in
una cappella, in fresco la Nostra Donna col Figliuolo in braccio in mezzo a
San Michelagnolo e Santa Lucia e due altri Santi inginocchioni, e nel mezzo

tondo della cappella un Dio Padre con alcuni Serafini intorno. Essendogli
poi, secondo che aveva molto disiderato, stato allogato da maestro Iacopo
frate de' Servi a dipignere una parte del cortile de' Servi, per esserne
andato Andrea del Sarto in Francia e lasciato l'opere di quel cortile

imperfette, si mise con molto studio a fare i cartoni, ma perciò che era
male agiato di roba e gli bisognava, mentre studiava per acquistarsi onore,
aver da vivere, fece sopra la porta dello spedale delle donne, dietro la
chiesa dello spedal de' preti, fra la piazza di San Marco e via di San Gallo,

dirimpetto a punto al muro delle suore di Santa Caterina da Siena, due
figure di chiaro scuro bellissime: cioè Cristo in forma di pellegrino che
aspetta alcune donne ospiti per alloggiarle, la quale opera fu meritamente
molto in que' tempi et è ancora oggi dagl'uomini intendenti lodata. In

questo medesimo tempo dipinse alcuni quadri e storiette a olio per i
maestri di Zecca, nel carro della moneta che va ogni anno per S. Giovanni
a processione; l'opera del qual carro fu di mano di Marco del Tasso. Et in
sul poggio di Fiesole sopra la porta della Compagnia della Cecilia una

Santa Cecilia colorita in fresco con alcune rose in mano, tanto belle, e
tanto bene in quel luogo accomodata, che per quanto ell'è, delle buone
opere che si possano vedere in fresco. Queste opere avendo veduto il già
detto maestro Iacopo frate de' Servi et acceso maggiormente nel suo

disiderio, pensò di fargli finire a ogni modo l'opera del detto cortile de'
Servi, pensando che a concorrenza degl'altri maestri che vi avevano
lavorato, dovesse fare in quello che restava a dipignersi qualche cosa
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