Page 1139 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Borgo, in un quadro grande un San Quintino ignudo e martirizzato, ma
perché disiderava Iacopo, come amorevole di quel suo discepolo, che egli
acquistasse onore e lode, si mise a ritoccarlo, e così non sapendone levare
le mani e ritoccando oggi la testa, domani le braccia, l'altro il torso, il

ritoccamento fu tale, che si può quasi dire che sia tutto di sua mano; onde
non è maraviglia se è bellissimo questo quadro che è oggi al Borgo nella
chiesa de' frati osservanti di San Francesco. L'altro dei due, Giovanni, il
quale fu Giovan Antonio Lappoli aretino, di cui si è in altro luogo favellato,

avendo come vano ritratto se stesso nello specchio, mentre anch'egli
ancora si stava con Iacopo, parendo al maestro che quel ritratto poco
somigliasse, vi mise mano e lo ritrasse egli stesso tanto bene, che par
vivissimo; il quale ritratto è oggi in Arezzo in casa gl'eredi di detto Giovan

Antonio. Il Puntormo similmente ritrasse in uno stesso quadro due suoi
amicissimi: l'uno fu il genero di Becuccio Bichieraio, et un altro, del quale
parimente non so il nome; basta, che i ritratti son di mano del Puntormo.
Dopo fece a Bartolomeo Ginori, per dopo la morte di lui, una filza di

drapelloni, secondo che usano i fiorentini, et in tutti dalla parte di sopra
fece una Nostra Donna col Figliuolo nel taffetà bianco, e di sotto nella
balzana di colorito fece l'arme di quella famiglia secondo che usa. Nel
mezzo della filza, che è di ventiquattro drapelloni, ne fece due, tutti di

taffetà bianco senza balzana, nei quali fece due San Bartolomei alti due
braccia l'uno, la quale grandezza di tutti questi drappelloni e quasi nuova
maniera, fece parere meschini e poveri tutti gl'altri stati fatti insino allora;
e fu cagione che si cominciarono a fare della grandezza che si fanno oggi,

leggiadra molto e di manco spesa d'oro. In testa all'orto e vigna de' frati di
S. Gallo, fuor della porta che si chiama dal detto Santo, fece in una
cappella, che era a dirittura dell'entrata nel mezzo, un Cristo morto, una
Nostra Donna che piagneva e duo putti in aria, uno de' quali teneva il

calice della Passione in mano e l'altro sosteneva la testa del Cristo
cadente. Dalle bande erano da un lato San Giovanni Evangelista lacrimoso
e con le braccia aperte e dall'altro Santo Agostino in abito episcopale, il
quale apoggiatosi con la man manca al pastorale, si stava in atto

veramente mesto e contemplante la morte del Salvatore. Fece anco a
Messer... Spina, familiare di Giovanni Salviati, in un suo cortile dirimpetto
alla porta principale di casa, l'arme di esso Giovanni stato fatto di que'
giorni cardinale da papa Leone, col cappello rosso sopra e con due putti

ritti, che per cosa in fresco sono bellissimi e molto stimati da Messer Filippo
Spina, per esser di mano del Puntormo. Lavorò anco Iacopo nell'ornamento
di legname che già fu magnificamente fatto, come si è detto altra volta, in
alcune stanze di Pierfrancesco Borgherini, a concorrenza d'altri maestri, et

in particulare vi dipinse di sua mano in due cassoni alcune storie de' fatti di
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