Page 1142 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Tornato Iacopo a Firenze, fece in un quadro a sedere Santo Agostino
vescovo che dà la benedizione, con due putti nudi che volano per aria
molto belli, il qual quadro è nella piccola chiesa delle suore di San
Clemente in via di San Gallo, sopra un altare. Diede similmente fine a un
quadro d'una pietà con certi Angeli nudi, che fu molto bell'opera e
carissima a certi mercanti Raugei, per i quali egli la fece. Ma sopra tutto vi
era un bellissimo paese, tolto per la maggior parte da una stampa
d'Alberto Duro. Fece similmente un quadro di Nostra Donna col Figliuolo in
collo e con alcuni putti intorno, la quale è oggi in casa d'Alessandro Neroni,
et un altro simile, cioè d'una Madonna, ma diversa dalla sopra detta e
d'altra maniera, ne fece a certi spagnuoli, il quale quadro essendo a
vendersi a un rigattiere di lì a molti anni lo fece il Bronzino comperare a
Messer Bartolomeo Panciatichi. L'anno poi 1522 essendo in Firenze un poco
di peste e però partendosi molti per fuggire quel morbo contagiosissimo e
salvarsi, si porse occasione a Iacopo d'alontanarsi alquanto e fuggire la
città; per che, avendo un priore della Certosa, luogo stato edificato
dagl'Acciaiuoli fuor di Firenze tre miglia, a far fare alcune pitture a fresco
ne' canti d'un bellissimo e grandissimo chiostro che circonda un prato, gli fu
messo per le mani Iacopo, per che, avendolo fatto ricercare et egli avendo
molto volentieri in quel tempo accettata l'opera, se n'andò a Certosa
menando seco il Bronzino solamente. E gustato quel modo di vivere, quella
quiete, quel silenzio e quella solitudine (tutte cose secondo il genio e
natura di Iacopo) pensò con quella occasione fare nelle cose dell'arti uno
sforzo di studio e mostrare al mondo avere acquistato maggior perfezione
e variata maniera da quelle cose che avea fatto prima. Et essendo non
molto inanzi dell'Alemagna venuto a Firenze un gran numero di carte
stampate e molto sottilmente state intagliate col bulino da Alberto Duro,
eccellentissimo pittore tedesco e raro intagliatore di stampe in rame e
legno, e fra l'altre molte storie grandi e piccole della Passione di Gesù
Cristo, nelle quali era tutta quella perfezzione e bontà nell'intaglio di
bulino, che è possibile far mai, per bellezza, varietà d'abiti et invenzione,
pensò Iacopo, avendo a fare ne' canti di que' chiostri istorie della Passione
del Salvatore, di servirsi dell'invenzioni sopra dette d'Alberto Duro, con
ferma credenza d'avere non solo a sodisfare a se stesso, ma alla maggior
parte degl'artefici di Firenze, i quali tutti a una voce, di comune giudizio e
consenso, predicavano la bellezza di queste stampe e l'eccellenza
d'Alberto. Messosi dunque Iacopo a imitare quella maniera, cercando dare
alle figure sue, nell'aria delle teste, quella prontezza e varietà che avea
dato loro Alberto, la prese tanto gagliardamente, che la vaghezza della sua
prima maniera, la quale gli era stata data dalla natura tutta piena di
dolcezza e di grazia, venne alterata da quel nuovo studio e fatica e cotanto