Page 1169 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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virtuosamente Baldassarri, dove n'ha riportato grate remunerazioni da quel
signore. Molti altri servirono Girolamo Genga, de' quali per non essere
venuti in molta grande eccellenza, non iscade ragionarne.

Di Girolamo sopra detto essendo nato in Cesana l'anno 1518 Bartolomeo
mentre che il padre seguitava nell'esilio il Duca suo signore, fu da lui molto
costumatamente allevato e posto poi, essendo già fatto grandicello, ad

apprendere gramatica, nella quale fece più che mediocre profitto. Dopo,
essendo all'età di 18 anni pervenuto, vedendolo il padre più inclinato al
disegno che alle lettere, lo fece attendere al disegno appresso di sé circa
due anni, i quali finiti lo mandò a studiare il disegno e la pittura a Fiorenza,

là dove sapeva che è il vero studio di quest'arte per l'infinite opere che vi
sono di maestri eccellenti così antichi come moderni. Nel qual luogo
dimorando Bartolomeo et attendendo al disegno et all'architettura fece
amicizia con Giorgio Vasari pittore et architetto aretino e con Bartolomeo

Amannati scultore, da' quali imparò molte cose appartenenti all'arte.
Finalmente, essendo stato tre anni in Fiorenza, tornò al padre che allora
attendeva in Pesaro alla fabrica di S. Giovanni Battista, là dove il padre,
veduti i disegni di Bartolomeo, gli parve che si portasse molto meglio

nell'architettura che nella pittura, [e] che vi avesse molto buona
inclinazione; per che, trattenendolo appresso di sé alcuni mesi, gl'insegnò i
modi della prospettiva, e dopo lo mandò a Roma, acciò che là vedesse le
mirabili fabriche che vi sono antiche e moderne, delle quali tutte in quattro

anni che vi stette, prese le misure e vi fece grandissimo frutto. Nel
tornarsene poi a Urbino, passando per Firenze per vedere Francesco San
Marino suo cognato, il quale stava per ingegnero col signor duca Cosimo, il
signor Stefano Colonna da Palestina, allora generale di quel signore, cercò,

avendo inteso il suo valore, di tenerlo appresso di sé con buona provisione,
ma egli, che era molto ubligato al duca d'Urbino, non volle mettersi con
altri. Ma tornato a Urbino, fu da quel Duca ricevuto al suo servizio e poi
sempre avuto molto caro, né molto dopo, avendo quel Duca presa per

donna la signora Vettoria Farnese, Bartolomeo ebbe carico dal Duca di fare
gl'apparati di quelle nozze, i quali egli fece veramente magnifici et onorati.
E fra l'altre cose fece un arco trionfale nel borgo di Valbuona tanto bello e
ben fatto, che non si può vedere né il più bello, né il maggiore, onde fu

conosciuto quanto nelle cose d'architettura avesse acquistato in Roma.
Dovendo poi il Duca, come generale della Signoria di Vinezia, andare in
Lombardia a rivedere le fortezze di quel dominio, menò seco Bartolomeo,
del quale si servì molto in fare siti e disegni di fortezze e particolarmente in

Verona, alla porta S. Felice. Ora, mentre che era in Lombardia, passando
per quella provincia il re di Boemia che tornava di Spagna al suo regno, et
essendo dal Duca onorevolmente ricevuto in Verona, vide quelle fortezze, e
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