Page 1168 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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l'opere di Rondinino da Ravenna, pittore più eccellente di Marco, il quale
aveva poco innanzi messo allo altar maggiore il detto Duomo una
bellissima tavola, dipintovi dentro Cristo che comunica gli Apostoli et in un
mezzo tondo sopra un Cristo morto, e nella predella di detta tavola storie

di figure piccole de' fatti di Santa Elena, molto graziose, le quali lo
ridussono in maniera, che venuto come abbiàn detto Girolamo Genga a
dipignere la cappella di S. Francesco di Furlì per Messer Bartolomeo
Lombardino, andò Francesco allora a star col Genga e da quella comodità

d'imparare; e non restò di servirlo mentre che visse; dove, et a Urbino et a
Pesero nell'opera dell'Imperiale, lavorò come s'è detto continuamente,
stimato et amato dal Genga, perché si portava benissimo come ne fa fede
molte tavole di sua mano in Furlì, sparse per quella città e particolarmente

tre, che ne sono in San Francesco, oltre che in palazzo nella sala v'è alcune
storie a fresco di suo.

Dipinse per la Romagna molte opere; lavorò ancora in Vinezia per il
reverendissimo patriarca Grimani quattro quadri grandi a olio posti in un
palco d'un salotto in casa sua, attorno a uno ottangolo che fece Francesco
Salviati, ne' quali sono le storie di Psiche tenuti molto belli. Ma dove egli si

sforzò di fare ogni diligenza e poter suo, fu nella chiesa di Loreto, alla
cappella del Santissimo Sagramento, nella quale fece intorno a un
tabernacolo di marmo, dove sta il corpo di Cristo, alcuni Angeli e nelle
facciate di detta cappella dua storie, una di Melchisedec, l'altra quando

piove la manna, lavorate a fresco, e nella volta spartì con varii ornamenti
di stucco quindici storiette della Passione di Gesù Cristo, che ne fé di
pittura nove, e sei ne fece di mezzo rilievo, cosa ricca e bene intesa, e ne
riportò tale onore, che non si partì altrimenti che nel medesimo luogo fece

una altra cappella della medesima grandezza di rincontro a quella intitolata
nella Concezione, con la volta tutta di bellissimi stucchi, con ricco lavoro,
nella quale insegnò a Pietro Paulo suo figliuolo a lavorargli, che gli ha poi
fatto onore e di quel mestiero è diventato pratichissimo. Francesco

adunque nella facciate fece a fresco la natività e la presentazione di Nostra
Donna, e sopra lo altare fece Santa Anna e la Vergine con Figliuolo in collo
e dua Angeli che l'ancoronano, e nel vero l'opere sue sono lodate
dagl'artefici e parimente i costumi e la vita sua; molto cristianamente è

vissuto con quiete, godutosi quel ch'egli ha provisto con le sue fatiche. Fu
ancora creato del Genga Baldassarri Lancia da Urbino, il quale avendo egli
atteso a molte cose d'ingegno, s'è poi essercitato nelle fortificazioni, dove
e per la Signoria di Lucca provisionato da loro, nel qual luogo sté alcun

tempo, e poi è coll'illustrissimo duca Cosimo de' Medici venuto a servirlo
nelle sue fortificazioni dello stato di Fiorenza e di Siena, e l'ha adoperato et
adopera a molte cose ingegnose, et affaticatosi onoratamente e
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