Page 1173 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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porta in mezzo e serra la chiesa e monasterio di San Miniato, facendo nella
sommità di quel monte una fortezza che domina tutta la città e guarda il
difuori di verso levante e mezzogiorno; la quale opera fu lodata
infinitamente.
Fece il medesimo molti disegni e piante per luoghi dello stato di sua
eccellenza per diverse fortificazioni, e così diverse bozze di terra e modelli
che sono appresso il signor Duca. E perciò che era il San Marino di bello
ingegno e molto studioso, scrisse un'operetta del modo di fortificare, la
quale opera, che è bella et utile, è oggi appresso Messer Bernardo Puccini
gentiluomo fiorentino, il quale imparò molte cose d'intorno alle cose
d'architettura e fortificazione da esso San Marino suo amicissimo.
Avendo poi Giovambatista l'anno 1554 disegnato molti baluardi da farsi
intorno alle mura della città di Fiorenza, alcuni de' quali furono cominciati
di terra, andò con l'illustrissimo signor don Grazia di Tolledo a Mont'Alcino
dove, fatte alcune trincee, entrò sotto un baluardo e lo ruppe di sorte che
gli levò il parapetto, ma nell'andare quello a terra toccò il San Marino
un'archibusata in una coscia. Non molto dopo, essendo guarito, andato
segretamente a Siena, levò la pianta di quella città e della fortificazione di
terra che i sanesi avevano fatto a porta Camolia, la qual pianta di
fortificazione mostrando egli poi al signor Duca et al marchese di
Marignano, fece loro toccar con mano che ella non era difficile a pigliarsi né
a serrarla poi dalla banda di verso Siena; il che esser vero dimostrò il fatto
la notte ch'ella fu presa dal detto Marchese, col quale era andato
Giovambatista, d'ordine e commessione del Duca. Perciò dunque,
avendogli posto amore il Marchese e conoscendo aver bisogno del suo
giudizio e virtù in campo, cioè nella guerra di Siena, operò di maniera col
Duca, che sua eccellenza lo spedì capitano d'una grossa compagnia di
fanti, onde servì da indi in poi in campo come soldato di valore et
ingegnoso architetto. Finalmente essendo mandato dal Marchese all'Aiuola,
fortezza nel Chianti, nel piantare l'artiglieria fu ferito d'una archibusata
nella testa. Per che, essendo portato dai soldati alla pieve di San Polo del
vescovo da Ricasoli, in pochi giorni si morì e fu portato a San Marino, dove
ebbe dai figliuoli onorata sepoltura. Merita Giovambatista di essere molto
lodato, perciò che oltre all'essere stato eccellente nella sua professione, è
cosa maravigliosa che, essendosi messo a dare opera a quella tardi, cioè
d'anni trentacinque, egli vi facessi il profitto che fece, e si può credere, se
avesse cominciato più giovane, che sarebbe stato rarissimo. Fu
Giovambatista alquanto di sua testa, onde era dura impresa voler levarlo di
sua openione; si dilettò fuor di modo di leggere storie e ne faceva
grandissimo capitale, scrivendo con sua molta fatica le cose di quelle più
notabili. Dolse molto la sua morte al Duca et ad infiniti amici suoi, onde