Page 1176 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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allora ciò fare, per essere ubligato a Sua Santità, diede buone promesse e
si partì da loro; ma non istette molto (in guisa, per averlo, adoperarono
detti signori) che fu forzato a partirsi da Roma e con buona grazia del
Pontefice, al qual prima in tutto sodisfece, andare a servire i detti
illustrissimi signori suoi naturali. Appresso de' quali dimorando, diede assai
tosto saggio del giudizio e saper suo nel fare in Verona, dopo molte
difficultà che parea che avesse l'opera, un bellissimo e fortissimo bastione,
che infinitamente piacque a quei signori et al signor duca d'Urbino loro
capitano generale. Dopo le quali cose avendo i medesimi deliberato di
fortificare Lignago e Porto, luoghi importantissimi al loro dominio e posti
sopra il fiume dell'Adice, cioè uno da uno e l'altro dall'altro lato, ma
congiunti da un ponte, comisero al San Michele che dovesse mostrare loro,
mediante un modello, come a lui pareva che si potessero e dovessero detti
luoghi fortificare. Il che essendo da lui stato fatto, piacque infinitamente il
suo disegno a que' signori et al duca d'Urbino. Per che, dato ordine di
quanto s'avesse a fare, condusse il San Michele le fortificazioni di que' due
luoghi di maniera, che per simil opera non si può veder meglio, né più
bella, né più considerata, né più forte, come ben sa chi l'ha veduta. Ciò
fatto, fortificò nel bresciano, quasi da' fondamenti, Orzinuovo, castello e
porto simile a Legnago. Essendo poi con molta instanza chiesto il San
Michele dal signor Francesco Sforza ultimo duca di Milano, furono contenti
que' signori dargli licenza, ma per tre mesi soli; laonde, andato a Milano,
vide tutte le fortezze di quello stato et ordinò in ciascun luogo quanto gli
parve che si dovesse fare, e ciò con tanta sua lode e sodisfazione del Duca,
che quel signore oltre al ringraziarne i signori viniziani, donò cinquecento
scudi al San Michele, il quale con quella occasione, prima che tornasse a
Vinezia, andò a Casale di Monferrato per vedere quella bella e fortissima
città e castello, stati fatti per opera e con l'architettura di Matteo San
Michele, eccellente architetto e suo cugino, et una onorata e bellissima
sepoltura di marmo fatta in San Francesco della medesima città pur con
ordine di Matteo. Dopo tornatosene a casa non fu sì tosto giunto che fu
mandato col detto signor duca d'Urbino a vedere la Chiusa, fortezza e
passo molto importante sopra Verona, e dopo tutti i luoghi del Friuli,
Bergamo, Vicenza, Peschera et altri luoghi, de' quali tutti e di quanto gli
parve bisognasse, diede ai suoi signori in iscritto minutamente notizia.
Mandato poi dai medesimi in Dalmazia per fortificare le città e luoghi di
quella provincia, vide ogni cosa e restaurò con molta diligenza dove vide il
bisogno esser maggiore, e perché non potette egli spedirsi del tutto vi
lasciò Gian Girolamo suo nipote, il quale avendo ottimamente fortificata
Zara, fece dai fondamenti la maravigliosa fortezza di San Niccolò, sopra la
bocca del porto di Sebenico. Michele in tanto, essendo stato con molta