Page 1172 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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mostrare che [ai] belli ingegni (solo che vogliano) riesce ogni cosa, ancora
che tardi si mettono ad imprese difficili et onorate, imperò che si è veduto
avere lo studio, aggiunto all'inclinazioni di natura, aver molte volte cose
maravigliose adoperato. Nacque adunque Giovambatista in San Marino a dì
27 di settembre 1506 di Bartolomeo Bellucci, persona in quella terra assai
nobile, et imparato che ebbe le prime lettere d'umanità, essendo d'anni
diciotto, fu dal detto Bartolomeo suo padre mandato a Bologna ad
attendere alle cose della mercatura appresso Bastiano di Ronco, mercante
d'arte di lana, dove, essendo stato circa due anni, se ne tornò a San Marino
amalato d'una quartana che gli durò due anni. Dalla quale finalmente
guarito, ricominciò da sé un'arte di lana, la quale andò continuando infino
all'anno 1535. Nel qual tempo vedendo il padre Giovambatista bene
avviato, gli diede moglie in Cagli una figliuola di Guido Peruzzi, persona
assai onorata in quella città; ma essendosi ella non molto dopo morta,
Giovambatista andò a Roma a trovare Domenico Peruzzi suo cognato, il
quale era cavalerizzo del signor Ascanio Colonna. Col qual mezzo, essendo
stato Giovambatista appresso quel signore due anni come gentiluomo, se
ne tornò a casa; onde avvenne che, praticando a Pesero Girolamo Genga,
conosciutolo virtuoso e costumato giovane, gli diede una figliuola per
moglie e se lo tirò in casa. Laonde, essendo Giovambatista molto inclinato
all'architettura et attendendo con molta diligenza a quell'opere che di essa
faceva il suo suocero, cominciò a possedere molto bene le maniere del
fabricare et a studiare Vetruvio, onde a poco a poco, fra quello che
acquistato da se stesso e che gl'insegnò il Genga, si fece buono
architettore e massimamente nelle cose delle fortificazioni et altre cose
appartenenti alla guerra. Essendogli poi morta la moglie l'anno 1541 e
lasciatogli due figliuoli, si stette insino al 1543 senza pigliare di sé altro
partito, nel qual tempo capitando del mese di settembre a San Marino un
signor Gustamante spagnuolo, mandato dalla maestà cesarea a quella
repubblica per alcuni negozii, fu Giovambatista da colui conosciuto per
eccellente architetto, onde per mezzo del medesimo venne non molto dopo
al servizio dell'illustrissimo signor duca Cosimo per ingegneri, e così giunto
a Fiorenza se ne servì sua eccellenza in tutte le fortificazioni del suo
dominio, secondo i bisogni che giornalmente accadevano. E fra l'altre cose,
essendo stata molti anni innanzi cominciata la fortezza della città di
Pistoia, il San Marino, come volle il Duca, la finì del tutto con molta sua
lode, ancor che non sia cosa molto grande. Si murò poi, con ordine del
medesimo, un molto forte baluardo a Pisa. Per che, piacendo il modo del
fare di costui al Duca, gli fece fare, dove si era murato come s'è detto al
poggio di San Miniato, fuor di Fiorenza, il muro che gira dalla porta San
Niccolò alla porta San Miniato, la Forbiciaia che mette con due baluardi una