Page 1179 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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dove bisognava tutte le città e fortezze dello stato viniziano. Ma più di tutti
gl'altri fortificò Michele et adornò la sua patria Verona: facendovi, oltre
all'altre cose, quelle bellissime porte della città che non hanno in altro
luogo pari: cioè la Porta Nuova, tutta di opera dorica rustica, la quale nella
sua sodezza e nell'essere gagliarda e massiccia corrisponde alla fortezza
del luogo, essendo tutta murata di tufo e pietra viva, et avendo dentro
stanze per i soldati che stanno alla guardia et altri molti commodi, non più
stati fatti in simile maniera di fabriche. Questo edifizio, che è quadro e di
sopra scoperto e con le sue canoniere, servendo per cavaliere difende due
gran bastioni, o vero torrioni, che con proporzionata distanza tengono nel
mezzo la porta; et il tutto è fatto con tanto giudizio, spesa e magnificenza,
che niuno pensava potersi fare per l'avenire, come non si era veduto per
l'adietro, già mai altr'opera di maggior grandezza né meglio intesa, quando
di lì a pochi anni il medesimo San Michele fondò e tirò in alto la porta detta
volgarmente dal Palio, la quale non è punto inferiore alla già detta, ma
anch'ella parimente o più bella, grande, maravigliosa et intesa
ottimamente. E di vero in queste due porte si vede i signori viniziani,
mediante l'ingegno di questo architetto, avere pareggiato gl'edifizii e
fabriche degl'antichi romani. Questa ultima porta adunque è dalla parte di
fuori d'ordine dorico, con colonne smisurate che risaltano, striate tutte
secondo l'uso di quell'ordine, le quali colonne dico, che sono otto in tutto,
sono poste a due a due: quattro tengono la porta in mezzo con l'arme de'
rettori della città, fra l'una e l'altra da ogni parte, e l'altre quattro
similmente a due a due, fanno finimento negl'angoli della porta, la quale è
di facciata larghissima e tutta di bozze, o vero bugne, non rozze ma pulite
e con bellissimi ornamenti; et il foro, o vero vano della porta, riman
quadro, ma l'architettura nuova, bizzarra e bellissima. Sopra è un
cornicione dorico ricchissimo con sue apartenenze, sopra cui doveva
andare, come si vede nel modello, un frontespizio con suoi fornimenti, il
quale faceva parapetto all'artiglieria, dovendo questa porta, come l'altra,
servire per cavaliero. Dentro poi sono stanze grandissime per i soldati con
altri commodi et appartamenti. Dalla banda che è volta verso la città, vi
fece il San Michele una bellissima loggia, tutta di fuori d'ordine dorico e
rustico e di dentro tutta lavorata alla rustica, con pilastri grandissimi, che
hanno per ornamento colonne di fuori tonde e dentro quadre e con mezzo
risalto, lavorate di pezzi alla rustica e con capitelli dorici senza base, e
nella cima un cornicione pur dorico et intagliato che gira tutta la loggia,
che è lunghissima, dentro e fuori. Insomma quest'opera è maravigliosa,
onde ben disse il vero l'illustrissimo signor Sforza Pallavicino, governatore
generale degl'esserciti viniziani, quando disse non potersi in Europa trovare
fabrica alcuna che a questa possa in niun modo aguagliarsi; la quale fu