Page 1184 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1184





suo modello e con spesa incredibile, il maraviglioso palazzo del nobilissimo
Messer Girolamo Grimani, vicino a San Luca sopra il canal grande, ma non
poté Michele, sopragiunto dalla morte, condurlo egli stesso a fine, e gl'altri
architetti presi in suo luogo da quel gentiluomo in molte parti alterarono il

disegno e modello del San Michele. Vicino a Castel Franco, ne' confini fra il
trivisano [e il] padovano, fu murato d'ordine dell'istesso Michele il
famosissimo palazzo de' Soranzi, dalla detta famiglia detto la Soranza, il
quale palazzo è tenuto, per abitura di villa, il più bello e più comodo che

insino allora fusse stato fatto in quelle parti. Et a Piombino, in contado,
fece la casa Cornara e tante altre fabriche private, che troppo lunga storia
sarebbe volere di tutte ragionare; basta aver fatto menzione delle
principali. Non tacerò già che fece le bellissime porte di due palazzi: l'una

fu quella de' rettori e del capitano e l'altra quella del palazzo del podestà,
amendue in Verona e lodatissime, se bene quest'ultima, che è d'ordine
ionico con doppie colonne et intercolonnii ornatissimi et alcune Vittorie
negl'angoli, pare per la bassezza del luogo dove è posta alquanto nana,

essendo massimamente senza piedistallo e molto larga per la doppiezza
delle colonne, ma così volle Messer Giovanni Delfini che la fé fare.

Mentre che Michele si godeva nella patria un tranquill'ozio e l'onore e
riputazione che le sue onorate fatiche gl'avevano acquistate, gli
sopravenne una nuova che l'accorò di maniera, che finì il corso della sua
vita. Ma perché meglio s'intenda il tutto e si sappiano in questa vita tutte

le bell'opere de' San Micheli, dirò alcune cose di Giangirolamo nipote di
Michele.

Costui adunque, il quale nacque di Paulo, fratello cugino di Michele,
essendo giovane di bellissimo spirito, fu nelle cose d'architettura con tanta
diligenza instrutto da Michele e tanto amato, che in tutte l'imprese
d'importanza e massimamente di fortificazione lo volea sempre seco. Per

che, divenuto in brieve tempo con l'aiuto di tanto maestro in modo
eccellente che si potea commettergli ogni difficile impresa di fortificazione,
della quale maniera d'architettura si dilettò in particolare, fu dai signori

viniziani conosciuta la sua virtù et egli messo nel numero dei loro architetti,
ancor che fusse molto giovane, con buona provisione; e dopo mandato ora
in un luogo et ora in altro a rivedere e rassettare le fortezze del loro
dominio, e tallora a mettere in essecuzione i disegni di Michele suo zio. Ma
oltre agl'altri luoghi si adoperò con molto giudizio e fatica nella

fortificazione di Zara e nella maravigliosa fortezza di S. Niccolò, in
Sebenico, come s'è detto, posta in sulla bocca del porto; la qual fortezza,
che da lui fu tirata su dai fondamenti, è tenuta, per fortezza privata, una

delle più forti e meglio intesa che si possa vedere. Riformò ancora con suo
disegno e giudizio del zio la gran fortezza di Corfù, riputata la chiave
   1179   1180   1181   1182   1183   1184   1185   1186   1187   1188   1189