Page 1182 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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convento de' preti regolari di San Giorgio in Alega, murare la cupola di
quella chiesa, che fu opera bellissima e riuscì contra l'openione di molti, i
quali non pensarono che mai quella fabrica dovesse reggersi in piedi per la
debolezza delle spalle che avea: le quali poi furono in guisa da Michele

fortificate, che non si ha più di che temere. Nel medesimo convento fece il
disegno e fondò un bellissimo campanile di pietre lavorate, parte vive e
parte di tufo, che fu assai bene da lui tirato inanzi, et oggi si seguita dal
detto Bernardino suo nipote, che lo va conducendo a fine.

Essendosi monsignor Luigi Lippomani, vescovo di Verona, risoluto di
condurre a fine il campanile della sua chiesa, stato cominciato cento anni

inanzi, ne fece fare un disegno a Michele, il quale lo fece bellissimo,
avendo considerazione a conservare il vecchio et alla spesa che il vescovo
vi potea fare, ma un certo Messer Domenico Porzio romano, suo vicario,
persona poco intendente del fabricare, ancor che per altro uomo da bene,

lasciatosi imbarcare da uno che ne sapea poco, gli diede cura di tirare
inanzi quella fabrica. Onde colui murandola di pietre di monte non lavorate
e facendo nella grossezza delle mura le scale, le fece di maniera, che ogni
persona anco mediocremente intendente d'architettura indovinò quello che

poi successe, cioè che quella fabrica non istarebbe in piedi. E fra gl'altri il
molto reverendo fra' Marco de' Medici veronese, che oltre alli altri suoi
studii più gravi, si è dilettato sempre, come ancor fa, della architettura,
predisse quello che di cotal fabrica avverrebbe, ma gli fu risposto: "Fra'

Marco vale assai nella professione delle sue lettere di filosofia e teologia,
essendo lettor publico, ma nell'architettura non pesca in modo a fondo, che
se gli possa credere". Finalmente arrivato quel campanile al piano delle
campane, s'aperse in quattro parti di maniera, che dopo avere speso molte

migliaia di scudi in farlo, bisognò dare trecento scudi a' smuratori che lo
gettassono a terra, acciò cadendo da per sé, come in pochi giorni arebbe
fatto, non rovinasse all'intorno ogni cosa. E così sta bene che avvenga a
chi, lasciando i maestri buoni et eccellenti, s'impaccia con ciabattoni.

Essendo poi il detto monsignor Luigi stato eletto vescovo di Bergamo et in
suo luogo vescovo di Verona monsignor Agostino Lippomano, questi fece
rifare a Michele il modello del detto campanile e cominciarlo; e dopo lui,
secondo il medesimo, ha fatto seguitare quell'opera, che oggi camina assai

lentamente, monsignor Girolamo Trivisani, frate di San Domenico, il quale
nel Vescovado sucedette all'ultimo Lippomano. Il quale modello è
bellissimo e le scale vengono in modo accomodate dentro, che la fabrica
resta stabile e gagliardissima. Fece Michele ai signori conti della Torre

veronesi una bellissima cappella a uso di tempio tondo con l'altare in
mezzo, nella lor villa di Fumane. E nella chiesa del Santo in Padoa fu con
suo ordine fabricata una sepoltura bellissima per Messer Alessandro
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