Page 1166 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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avendo fatto chiamare Pierfrancesco da Viterbo, architetto molto
eccellente, nelle dispute che si facevano sopra la fortificazione, sempre
Girolamo v'intervenne et il suo discorso e parere fu tenuto buono e pieno di
giudizio. Onde, se m'è lecito così dire, il disegno di quella fortezza fu più di

Girolamo che d'alcun altro, se bene questa sorte di architettura da lui fu
sempre stimata poco, parendoli di poco pregio e dignità. Vedendo dunque
il Duca di aver un così raro ingegno, deliberò di fare al detto luogo
dell'Imperiale vicino al palazzo vecchio un altro palazzo nuovo, e così fece

quello che oggi vi si vede, che per esser fabrica bellissima e bene intesa,
piena di camere, di colonnati e di cortili, di logge, di fontane e di
amenissimi giardini, da quella banda non passano prencipi che non la
vadino a vedere; onde meritò che papa Paulo Terzo, andando a Bologna

con tutta la sua corte, l'andasse a vedere e ne restasse pienamente
sodisfatto.

Col disegno del medesimo il Duca fece restaurare la corte di Pesaro et il
Barchetto facendovi dentro una casa che, rappresentando una ruina, è cosa
molto bella a vedere; e fra le altre cose vi è una scala, simile a quella di
Belvedere di Roma, che è bellissima. Mediante [lui] fece restaurare la

rocca di Gradara e la corte di Castel Durante in modo che tutto quello che
vi è di buono venne da questo mirabile ingegno. Fece similmente il
corridore della corte d'Urbino, sopra il giardino, et un altro cortile ricinse da
una banda con pietre traforate con molta diligenza. Fu anco cominciato col

disegno di costui il convento de' Zoccolanti a Monte Baroccio e Santa Maria
delle Grazie a Senigaglia, che poi restarono imperfette per la morte del
Duca. Fu ne' medesimi tempi con suo onore ordine e disegno cominciato il
Vescovado di Sinigaglia, che se ne vede anco il modello fatto da lui. Fece

anco alcune opere di scultura e figure tonde di terra e di cera, che sono in
casa de' nipoti in Urbino, assai bene. All'Imperiale fece alcuni Angeli di
terra, i quali fece poi gettar di gesso e mettergli sopra le porte delle stanze
lavorate di stucco nel palazzo nuovo, che sono molto belli. Fece al vescovo

di Sinigaglia alcune bizzarrie di vasi di cera da bere per farli poi d'argento,
e con più diligenzia ne fece al Duca per la sua credenza alcuni altri
bellissimi. Fu bellissimo inventore di mascherate e d'abiti, come si vidde al
tempo del detto Duca, dal quale meritò per le sue rare virtù e buone

qualità essere assai remunerato. Essendo poi successo il duca Guidobaldo
suo figliuolo, che regge oggi, fece principiare dal detto Genga la chiesa di
San Giovambattista in Pesaro, che essendo stata condotta secondo quel
modello da Bartolomeo suo figliuolo, è di bellissima architettura in tutte le

parti, per avere assai immitato l'antico e fattala in modo ch'ell'è il più bel
tempio che sia in quelle parti, sì come l'opera stessa apertamente
dimostra, potendo stare al pari di quelle di Roma più lodate. Fu similmente
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