Page 1197 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1197
quali figure e nel resto si portò Giovan Antonio benissimo. Nella Compagnia
di San Bernardino da Siena, a canto alla chiesa di San Francesco, fece
costui a concorrenza di Girolamo del Pacchia pittore sanese e di Domenico
Beccafumi, alcune storie a fresco: cioè la presentazione della Madonna al
tempio, quando ella va a visitare Santa Lisabetta, la sua assunzione e
quando è coronata in cielo. Nei canti della medesima Compagnia fece un
Santo in abito episcopale, San Lodovico e Santo Antonio da Padoa; ma la
meglio figura di tutte è un San Francesco, che stando in piedi alza la testa
in alto, guardando un Angioletto, il quale pare che faccia sembiante di
parlargli, la testa del qual San Francesco è veramente maravigliosa. Nel
palazzo de' Signori dipinse similmente in Siena in un salotto alcuni
tabernacolini pieni di colonne e di puttini, con altri ornamenti, dentro ai
quali tabernacoli sono diverse figure: in uno è San Vettorio armato
all'antica con la spada in mano e vicino a lui è nel medesimo modo
Sant'Ansano che battezza alcuni et in un altro è San Benedetto, che tutti
sono molto belli. Da basso in detto palazzo, dove si vende il sale, dipinse
un Cristo che risuscita con alcuni soldati intorno al sepolcro e due
Angioletti, tenuti nelle teste assai belli. Passando più oltre, sopra una porta
è una Madonna col Figliuolo in braccio dipinta da lui a fresco e due Santi. A
Santo Spirito dipinse la cappella di San Iacopo, la quale gli feciono fare
gl'uomini della nazione spagnuola che vi hanno la loro sepoltura; facendovi
una imagine di Nostra Donna antica, da man destra San Nicola da
Tolentino e dalla sinistra San Michele Arcangelo che uccide Lucifero; e
sopra questi, in un mezzo tondo, fece la Nostra Donna che mette in dosso
l'abito sacerdotale a un Santo, con alcuni Angeli a torno. E sopra tutte
queste figure, le quali sono a olio in tavola, è nel mezzo circolo della volta
dipinto in fresco San Iacopo armato sopra un cavallo che corre, e tutto fiero
ha impugnato la spada, e sotto esso sono molti turchi morti e feriti. Da
basso poi, ne' fianchi dell'altare, sono dipinti a fresco Sant'Antonio abate et
un S. Bastiano ignudo alla colonna, che sono tenute assai buon'opere. Nel
Duomo della medesima città, entrando in chiesa a man destra è di sua
mano a un altare un quadro a olio, nel quale è la Nostra Donna col
Figliuolo in sul ginocchio, San Giuseppo da un lato e dall'altro S. Calisto, la
qual opera è tenuta anch'essa molto bella perché si vede che il Soddoma
nel colorirla usò molto più diligenza che non soleva nelle sue cose. Dipinse
ancora per la Compagnia della Trinita una bara da portar morti alla
sepoltura, che fu bellissima. Et un'altra ne fece alla Compagnia della Morte,
che è tenuta la più bella di Siena, et io credo ch'ella sia la più bella che si
possa trovare, perché oltre all'essere veramente molto da lodare, rade
volte si fanno fare simili cose con spesa o molta diligenza. Nella chiesa di
S. Domenico, alla cappella di Santa Caterina da Siena, dove in un