Page 1198 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1198





tabernacolo è la testa di quella Santa lavorata d'argento, dipinse Giovan
Antonio due storie che mettono in mezzo detto tabernacolo: in una è a
man destra quando detta Santa, avendo ricevuto le stimate da Gesù Cristo
che è in aria, si sta tramortita in braccio a due delle sue suore che la

sostengono, la quale opera considerando, Baldassarre Petrucci pittore
sanese disse che non aveva mai veduto niuno esprimer meglio gl'affetti di
persone tramortite e svenute, né più simili al vero di quello che avea
saputo fare Giovan Antonio. E nel vero è così, come oltre all'opera stessa si

può vedere nel disegno che n'ho io di mano del Soddoma proprio, nel
nostro libro de' disegni. A man sinistra nell'altra storia è quando l'Angelo di
Dio porta alla detta Santa l'ostia della Santissima Comunione, et ella che,
alzando la testa in aria, vede Gesù Cristo e Maria Vergine, mentre due

suore sue compagne le stanno dietro. In un'altra storia che è nella facciata
a man ritta, è dipinto un scelerato, che andando a essere decapitato, non
si voleva convertire né raccomandarsi a Dio, disperando della misericordia
di quello: quando, pregando per lui quella Santa in ginocchioni, furono di

maniera accetti i suoi prieghi alla bontà di Dio, che tagliata la testa al reo
si vide l'anima sua salire in cielo, cotanto possono appresso la bontà di Dio
le preghiere di quelle sante persone che sono in sua grazia. Nella quale
storia, dico, è un molto gran numero di figure, le quali niuno dee

maravigliarsi se non sono d'intera perfezzione, imperò che ho inteso per
cosa certa che Giovan Antonio si era ridotto a tale per infingardagine e
pigrizia, che non faceva né disegni, né cartoni, quando aveva alcuna cosa
simile a lavorare, ma si riduceva in sull'opera a disegnare col pennello

sopra la calcina, che era cosa strana: nel qual modo si vede essere stata
da lui fatta questa storia. Il medesimo dipinse ancora l'arco dinanzi di detta
cappella, dove fece un Dio Padre; l'altre storie della detta cappella non
furono da lui finite, parte per suo difetto, che non voleva lavorare se non a

capricci, e parte per non essere stato pagato da chi faceva fare quella
cappella. Sotto a questa è un Dio Padre che ha sotto una Vergine antica in
tavola, con San Domenico, San Gismondo, San Bastiano e Santa Caterina.
In Santo Agostino dipinse in una tavola, che è nell'entrare in chiesa a man

ritta, l'adorazione de' Magi, che fu tenuta et è buon'opera; perciò che, oltre
la Nostra Donna che è lodata molto et il primo de' tre Magi e certi cavalli,
vi è una testa d'un pastore fra due arbori che pare veramente viva. Sopra
una porta della città, detta di S. Vienno, fece a fresco in un tabernacolo

grande la natività di Gesù Cristo et in aria alcuni Angeli, e nell'arco di
quella un putto in iscorto bellissimo e con gran rilievo, il quale vuole
mostrare che il Verbo è fatto carne. In quest'opera si ritrasse il Soddoma
con la barba, essendo già vecchio, e con un pennello in mano, il quale è

volto verso un brieve che dice: "Feci". Dipinse similmente a fresco in piazza
   1193   1194   1195   1196   1197   1198   1199   1200   1201   1202   1203