Page 1203 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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scene da comedie a tutte l'occasioni che se gli porgessero, alle quali aveva
molta inclinazione. Onde avendo il già detto vescovo di Troia rimesso
mano al suo palazzo in via di San Gallo, n'ebbe cura Aristotile, il quale col
tempo lo condusse con molta sua lode al termine che si vede.

Intanto avendo fatto Aristotile grande amicizia con Andrea del Sarto suo
vicino, dal quale imparò a fare molte cose perfettamente, attendendo con

molto studio alla prospettiva, onde poi fu adoperato in molte feste che si
fecero da alcune Compagnie di gentiluomini, che in quella tranquillità di
vivere erano allora in Firenze. Onde avendosi a fare recitare dalla
Compagnia della Cazzuola in casa di Bernardino di Giordano, al canto a

Monteloro, la Mandragola, piacevolissima comedia, fecero la prospettiva,
che fu bellissima, Andrea del Sarto et Aristotile. E non molto dopo alla
porta San Friano fece Aristotile un'altra prospettiva in casa Iacopo
Fornaciaio, per un'altra comedia del medesimo autore. Nelle quali

prospettive e scene, che molto piacquero all'universale, et in particolare al
signor Alessandro et Ipolito de' Medici, che allora erano in Fiorenza sotto la
cura di Silvio Passerini cardinale di Cortona, acquistò di maniera nome
Aristotile, che di quella fu poi sempre la sua principale professione, anzi

come vogliono alcuni, gli fu posto quel sopranome parendo che veramente
nella prospettiva fusse quello che Aristotile nella filosofia. Ma come spesso
adiviene, che da una somma pace e tranquillità si viene alle guerre e
discordie, venuto l'anno 1527, si mutò in Fiorenza ogni letizia e pace in

dispiacere e travagli, perché, essendo allora cacciati i Medici e dopo venuta
la peste e l'assedio, si visse molti anni poco lietamente; onde non si
facendo allora dagl'artefici alcun bene, si stette Aristotile in que' tempi
sempre a casa, attendendo a' suoi studii e capricci. Ma venuto poi al

governo di Fiorenza il duca Alessandro, e cominciando alquanto a
rischiarare ogni cosa, i giovani della Compagnia de' Fanciulli della
Purificazione, dirimpetto a San Marco, ordinarono di fare una tragicomedia,
cavata dei libri de' Re, delle tribolazioni che furono per la violazione di

Tamar, la quale avea composta Giovan Maria Primerani. Per che, dato cura
della scena e prospettiva ad Aristotile, egli fece una scena, la più bella (per
quanto capeva il luogo) che fusse stata fatta già mai. E perché oltre al
bell'apparato, la tragicomedia fu bella per sé e ben recitata, e molto

piacque al duca Alessandro et alla sorella che l'udirono, fecero loro
eccellenze liberare l'autore di essa, che era in carcere, con questo che
dovesse fare un'altra comedia a sua fantasia. Il che avendo fatto, Aristotile
fece nella loggia del giardino de' Medici in sulla piazza di San Marco una

bellissima scena e prospettiva, piena di colonnati, di nicchie, di tabernacoli,
statue e molte altre cose capricciose, che in sin'allora in simili apparati non
erano state usate, le quali tutte piacquero infinitamente et hanno molto
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