Page 1196 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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onde col mezzo suo, oltre a molti presenti e cortesie che ebbe da lui, cavò
della sua isola dell'Elba molti animali piccoli di quelli che produce
quell'isola, i quali tutti condusse a Siena. Capitando poi a Firenze un
monaco de' Brandolini, abbate del monasterio di Monte Oliveto che è fuor

della porta San Friano, gli fece dipignere a fresco nella facciata del
refettorio alcune pitture; ma perché, come stracurato, le fece senza studio,
riuscirono sì fatte, che fu uccellato e fatto beffe delle sue pazzie da coloro
che aspettavano che dovesse fare qualche opera straordinaria. Mentre

dunque che faceva quell'opera, avendo menato seco a Fiorenza un caval
barbero, lo messe a correre il palio di San Bernaba, e come volle la sorte
corse tanto meglio degl'altri, che lo guadagnò. Onde, avendo i fanciulli a
gridare come si costuma dietro al palio et alle trombe il nome o cognome

del padrone del cavallo che ha vinto, fu dimandato Giovan Antonio che
nome si aveva gridare, et avendo egli risposto Soddoma, Soddoma, i
fanciulli così gridavano. Ma avendo udito così sporco nome certi vecchi da
bene, cominciarono a farne rumore et a dire: "Che porca cosa, che

ribalderia è questa, che si gridi per la nostra città così vituperoso nome?".
Di maniera, che mancò poco, levandosi il rumore, che non fu dai fanciulli e
dalla plebe lapidato il povero Soddoma, et il cavallo e la bertuccia che avea
in groppa con esso lui.

Costui, avendo nello spazio di molti anni raccozzati molti palii stati a
questo modo vinti dai suoi cavalli, n'aveva una vanagloria, la maggior del

mondo, et a chiunche gli capitava a casa, gli mostrava, e spesso spesso ne
faceva mostra alle finestre. Ma per tornare alle sue opere, dipinse per la
Compagnia di San Bastiano in Camollia, dopo la chiesa degl'Umiliati, in tela
a olio in un gonfalone che si porta a processione, un San Bastiano ignudo,

legato a un albero, che si posa in sulla gamba destra e scortando con la
sinistra, alza la testa verso un Angelo che gli mette una corona in capo. La
quale opera è veramente bella e molto da lodare; nel rovescio è la Nostra
Donna col Figliuolo in braccio, et a basso San Gismondo, San Rocco et

alcuni battuti con le ginocchia in terra. Dicesi che alcuni mercatanti lucchesi
vollono dare agl'uomini di quella Compagnia, per avere quest'opera,
trecento scudi d'oro e non l'ebbono, perché coloro non vollono privare la
loro Compagnia e la città di sì rara pittura. E nel vero in certe cose, o fusse

lo studio, o la fortuna, o il caso, si portò il Soddoma molto bene, ma di sì
fatte ne fece pochissime. Nella sagrestia de' frati del Carmine è un quadro
di mano del medesimo, nel quale è una natività di Nostra Donna con
alcune balie, molto bella, et in sul canto, vicino alla piazza de' Tolomei,

fece a fresco per l'arte de' Calzolai una Madonna col Figliuolo in braccio,
San Giovanni, San Francesco, San Rocco e San Crespino, avvocato
degl'uomini di quell'arte, il quale ha una scarpa in mano; nelle teste delle
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