Page 1214 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI BENVENUTO GAROFALO E DI GIROLAMO DA CARPI
PITTORI FERRARESI E D'ALTRI LOMBARDI


In questa parte delle Vite, che noi ora scriviamo, si farà brievemente un

raccolto di tutti i migliori e più eccellenti pittori, scultori et architetti che
sono stati a' tempi nostri in Lombardia, dopo il Mantegna, il Costa,
Boccaccino da Cremona et il Francia bolognese, non potendo fare la vita di

ciascuno in particolare, e parendomi a bastanza raccontare l'opere loro; la
qual cosa io non mi sarei messo a fare, né a dar di quelle giudizio se io non
l'avessi prima vedute. E perché dall'anno 1542 insino a questo presente
1566 io non aveva, come già feci, scorsa quasi tutta l'Italia, né veduto le
dette et altre opere, che in questo spazio di ventiquattro anni sono molto

cresciute, io ho voluto, essendo quasi al fine di questa mia fatica, prima
che io le scriva, vederle e con l'occhio farne giudizio. Per che, finite le già
dette nozze dell'illustrissimo signor don Francesco Medici, prencipe di

Fiorenza e di Siena, mio signore, e della serenissima reina Giovanna
d'Austria, per le quali io era stato due anni occupatissimo nel palco della
principale sala del loro palazzo, ho voluto senza perdonare a spesa o fatica
veruna, rivedere Roma, la Toscana, parte della Marca, l'Umbria, la
Romagna, la Lombardia e Vinezia, con tutto il suo dominio, per rivedere le

cose vecchie e molte che sono state fatte dal detto anno 1542 in poi.
Avendo io dunque fatto memoria delle cose più notabili e degne d'esser
poste in iscrittura, per non far torto alla virtù di molti, né a quella sincera

verità che si aspetta a coloro che scrivono istorie di qualunche maniera,
senza passione d'animo verrò scrivendo quelle cose che in alcuna parte
mancano alle già dette, senza partirmi dall'ordine della storia, e poi darò
notizia dell'opere d'alcuni che ancora son vivi e che hanno cose eccellenti
operato et operano, parendomi che così richieggia il merito di molti rari e

nobili artefici.

Cominciandomi dunque dai ferraresi, nacque Benvenuto Garofalo in Ferrara
l'anno 1481 di Piero Tisi, i cui maggiori erano stati per origine padoani.
Nacque, dico, di maniera inclinato alla pittura, che ancor piccolo
fanciulletto, mentre andava alla scuola di leggere, non faceva altro che
disegnare, dal quale esercizio, ancor che crescesse, il padre, che avea la

pittura per una baia, di distorlo non fu mai possibile. Per che, veduto il
padre che bisognava secondare la natura di questo suo figliuolo, il quale
non faceva altro giorno e notte che disegnare, finalmente l'acconciò in

Ferrara con Domenico Laneto, pittore in quel tempo di qualche nome, se
bene avea la maniera secca e stentata; col quale Domenico, essendo stato
Benvenuto alcun tempo, nell'andare una volta a Cremona gli venne veduto
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