Page 1218 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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che un vecchio di quell'età con un occhio solo avesse condotti lavori così
grandi e così begli. Lavorò Benvenuto venti anni continui, tutti i giorni di
festa, per l'amor di Dio, nel monasterio delle monache di San Bernardino,
dove fece molti lavori d'importanza a olio, a tempera et a fresco; il che fu
certo maraviglia e gran segno della sincera e sua buona natura, non
avendo in quel luogo concorrenza et avendovi nondimeno messo non
manco studio e diligenza di quello che arebbe fatto in qualsivoglia altro più
frequentato luogo. Sono le dette opere di ragionevole componimento, con
bell'arie di teste, non intrigate e fatte certo con dolce e buona maniera. A
molti discepoli che ebbe Benvenuto, ancor che insegnasse tutto quello che
sapeva più che volentieri per farne alcuno eccellente, non fece mai in loro
frutto veruno, et in cambio di essere da loro della sua amorevolezza
ristorato, almeno con gratitudine d'animo, non ebbe mai da essi se non
dispiaceri, onde usava dire non avere mai avuto altri nemici che i suoi
discepoli e garzoni. L'anno 1550, essendo già vecchio, ritornatogli il suo
male degli occhi, rimase cieco del tutto, e così visse nove anni, la quale
disaventura sopportò con paziente animo, rimettendosi al tutto nella
volontà di Dio. Finalmente pervenuto all'età di 78 anni, parendogli pur
troppo essere in quelle tenebre vivuto, e rallegrandosi della morte con
speranza d'aver a godere la luce eterna, finì il corso della vita l'anno 1559,
a dì 6 di settembre, laciando un figliuolo maschio chiamato Girolamo, che è
persona molto gentile, et una femmina.
Fu Benvenuto persona molto da bene, burlevole, dolce nella conversazione
e paziente e quieto in tutte le sue avversità; si dilettò in giovanezza della
scherma e di sonare il liuto, e fu nell'amicizie ufficiosissimo et amorevole
oltre misura; fu amico di Giorgione da Castel Franco pittore, di Tiziano da
Cador e di Giulio Romano, et in generale affezionatissimo a tutti gl'uomini
dell'arte, et io ne posso far fede, il quale due volte ch'io fui al suo tempo a
Ferrara, ricevei da lui infinite amorevolezze e cortesie. Fu sepolto
onorevolmente nella chiesa di Santa Maria del Vado, e da molti virtuosi con
versi e prose, quanto la sua virtù meritava, onorato; e perché non si è
potuto avere il ritratto di esso Benvenuto, si è messo nel principio di
queste vite di pittori lombardi quello di Girolamo da Carpi, la cui vita sotto
questa scriveremo.
Girolamo dunque, detto da Carpi, il quale fu ferrarese e discepolo di
Benvenuto, fu a principio da Tommaso suo padre, il quale era pittore di
scuderia, adoperato in bottega a dipignere forzieri, scabelli, cornicioni et
altri sì fatti lavori di dozzina. Avendo poi Girolamo sotto la disciplina di
Benvenuto fatto alcun frutto, pensava d'avere dal padre essere levato da
que' lavori meccanici, ma non ne facendo Tommaso altro, come quegli che
aveva bisogno di guadagnare, si risolvé Girolamo partirsi da lui ad ogni