Page 1223 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Ferrara a godersi la quiete di casa sua con la moglie e con i figliuoli,
lasciando le speranze e le cose della fortuna nelle mani de' suoi avversarii,
che da quel Papa cavarono il medesimo che egli e non altro. Dimorandosi
dunque in Ferrara, per non so che accidente essendo abruciata una parte
del castello, il duca Ercole diede cura di rifarlo a Girolamo, il quale
l'accomodò molto bene e l'adornò secondo che si può in quel paese, che ha
gran mancamento di pietre da far conci et ornamenti, onde meritò esser
sempre caro a quel signore, che liberalmente riconobbe le sue fatiche.
Finalmente dopo aver fatto Girolamo queste e molte altre opere si morì
d'anni 55 l'anno 1556 e fu sepolto nella chiesa degl'Angeli a canto alla sua
donna. Lasciò due figliuole femine e tre maschi, cioè Giulio, Annibale et un
altro. Fu Girolamo lieto uomo e nella conversazione molto dolce e
piacevole, nel lavorare alquanto agiato e lungo; fu di mezzana statura e si
dilettò oltre modo della musica e de' piaceri amorosi più forse che non
conviene. Ha seguitato dopo lui le fabriche di que' signori Galasso ferrarese
architetto, uomo di bellissimo ingegno, e di tanto giudizio nelle cose
d'architettura, che per quanto si vede nell'ordine de' suoi disegni averebbe
mostro molto più che non ha il suo valore, se in cose grandi fusse stato
adoperato.
È stato parimente ferrarese e scultore eccellente, maestro Girolamo, il
quale abitando in Ricanati ha, dopo Andrea Contucci suo maestro, lavorato
molte cose di marmo a Loreto e fatti molti ornamenti intorno a quella
cappella e casa della Madonna. Costui dico, dopo che di là si partì il Tribolo
che fu l'ultimo, avendo finito la maggiore storia di marmo, che è dietro alla
detta cappella, dove gl'Angeli portano di Schiavonia quella casa nella selva
di Loreto, ha in quel luogo continuamente dal 1534 insino all'anno 1560
lavorato, e vi ha fatto di molte opere; la prima delle quali fu un profeta di
braccia tre e mezzo a sedere, il quale fu messo, essendo bella e buona
figura, in una nicchia che è volta verso ponente; la quale statua essendo
piaciuta, fu cagione che egli fece poi tutti gl'altri profeti, da uno in fuori che
è verso levante e dalla banda di fuori verso l'altare, il quale è di mano di
Simone Cioli da Settignano, discepolo anch'egli d'Andrea Sansovino. Il
restante dico de' detti profeti sono di mano di maestro Girolamo e sono
fatti con molta diligenza, studio e buona pratica. Alla cappella del
Sagramento ha fatto il medesimo li candelieri di bronzo, alti tre braccia in
circa, pieni di fogliami, figure tonde di getto, tanto ben fatte che sono cosa
maravigliosa. Et un suo fratello, che in simili cose di getto è valentuomo,
ha fatto in compagnia di maestro Girolamo in Roma molte altre cose, e
particolarmente un tabernacolo grandissimo di bronzo per papa Paulo
Terzo, il quale doveva essere posto nella cappella del palazzo di Vaticano,
detta la Paulina.