Page 1227 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Rinaldo, il quale fu discepolo di Giulio, di mano del quale è una tavola in
Santa Agnese di quella città, nella quale è una Nostra Donna in aria,
Sant'Agostino e San Girolamo, che sono bonissime figure, il quale troppo
presto la morte lo levò del mondo. In un bellissimo antiquario e studio, che

ha fatto il signore Cesare Gonzaga, pieno di statue e di teste antiche di
marmo, ha fatto dipignere per onorarlo a Fermo Guiscioni la geneologia di
casa Gonzaga, che si è portato benissimo in ogni cosa e specialmente
nell'aria delle teste; vi ha messo, oltre di questo il detto signore, alcuni

quadri che certo son rari: come quello della Madonna, dove è la gatta che
già fece Raffaello da Urbino, et un altro, nel quale la Nostra Donna con
grazia maravigliosa lava Gesù putto. In un altro studiuolo fatto per le
medaglie, il quale ha ottimamente d'ebano e d'avorio lavorato un

Francesco da Volterra, che in simili opere non ha pari, ha alcune figure di
bronzo antiche, che non potrieno essere più belle di quel che sono.

Insomma, da che io vidi altra volta Mantoa a questo anno 1566 che l'ho
riveduta, ell'è tanto più adornata e più bella, che se io non l'avessi veduta
nol crederei; e, che è più, vi sono multiplicati gl'artefici e vi vanno tuttavia
multiplicando. Conciò sia che di Giovambattista mantoano, intagliator di

stampe e scultore eccellente, del quale abbiam favellato nella vita di Giulio
Romano et in quella di Marcantonio Bolognese, sono nati due figliuoli che
intagliano stampe di rame divinamente; e, che è cosa più maravigliosa,
una figliuola, chiamata Diana, intaglia anch'ella tanto bene, che è cosa

maravigliosa, et io che ho veduto lei, che è molto gentile e graziosa
fanciulla, e l'opere sue che sono bellissime, ne sono restato stupefatto. Non
tacerò ancora che in San Benedetto di Mantoa, celebratissimo monasterio
de' monaci Neri, stato rinovato da Giulio Romano con bellissimo ordine,

hanno fatto molte opere i sopra detti artefici mantoani et altri lombardi;
oltre quello che si è detto nella vita del detto Giulio. Vi sono adunque
opere di Fermo Guiscioni, cioè una Natività di Cristo, due tavole di
Girolamo Mazzuola, tre di Latanzio Gambaro da Brescia et altre tre di Paulo

Veronese, che sono le migliori. Nel medesimo luogo è di mano d'un frate
Girolamo, converso di S. Domenico, nel reffetorio in testa, come altrove s'è
ragionato, in un quadro a olio ritratto il bellissimo cenacolo che fece in
Milano a Santa Maria delle Grazie Lionardo da Vinci, ritratto dico tanto

bene, che io ne stupii; della qual cosa fo volentieri di nuovo memoria
avendo veduto questo anno 1566 in Milano l'originale di Lionardo tanto
male condotto, che non si scorge più se non una macchia abbagliata; onde
la pietà di questo buon padre rendea sempre testimonianza di questa parte

della virtù di Lionardo. Di mano del medesimo frate ho veduto nella
medesima casa della Zecca di Milano un quadro ritratto da un di Lionardo,
nel quale è una femina che ride et un San Giovanni Battista giovinetto
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