Page 1225 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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panni et una proporzione mirabile. Il medesimo ha fatto in San Giovanni
Vangelista di Parma nel dormentorio le medesime figure, et in San
Benedetto di Mantova ha fatto buon numero di figure tutte tonde e grandi
quanto il naturale, fuor della chiesa, per la facciata e sotto il portico in

molte nicchie, tanto belle, che paiono di marmo. Similmente Prospero
Clemente, scultore modanese, è stato ed è valentuomo nel suo esercizio,
come si può vedere nel Duomo di Reggio nella sepoltura del vescovo
Rangone di mano di costui, nella quale è la statua di quel prelato, grande

quanto il naturale, a sedere con due putti molto ben condotti, la quale
sepoltura gli fece fare il signor Ercole Rangone. Parimente in Parma nel
Duomo sotto le volte è di mano di Prospero la sepoltura del beato
Bernardo degl'Uberti fiorentino, cardinale e vescovo di quella città, che fu

finita l'anno 1548 e molto lodata.
Parma similmente ha avuto in diversi tempi molti eccellenti artefici e

begl'ingegni come si è detto di sopra, perciò che oltre a un Cristofano
Castelli, il quale fece una bellissima tavola in Duomo l'anno 1499, et oltre a
Francesco Mazzuoli del quale si è scritto la vita, vi sono stati molti altri
valentuomini. Il quale avendo fatto come si è detto alcune cose nella

Madonna della Steccata e lasciato alla morte sua quell'opera imperfetta,
Giulio Romano, fatto un disegno colorito in carta, il quale in quel luogo si
vede per ognuno, ordinò che un Michelagnolo Anselmi sanese per origine,
ma fatto parmigiano, essendo buon pittore, mettesse in opera quel

cartone, nel quale è la coronazione di Nostra Donna: il che fece colui certo
ottimamente, onde meritò che gli fusse allogata una nicchia grande di
quattro grandissime che ne sono in quel tempio, dirimpetto a quella dove
avea fatto la sopra detta opera col disegno di Giulio; per che, messovi

mano, vi condusse a buon termine l'adorazione de' Magi con buon numero
di belle figure, facendo nel medesimo arco piano, come si disse nella vita
del Mazzuoli, e le vergini prudenti e lo spartimento de' rosoni di rame. Ma
restandogli anche a fare quasi un terzo di quel lavoro, si morì, onde fu

fornito da Bernardo Soiaro cremonese, come diremo poco appresso. Di
mano del detto Michelagnolo è nella medesima città in San Francesco la
capella della Concezzione, et in San Pier martire alla capella della croce
una gloria celeste.

Ieronimo Mazzuoli, cugino di Francesco, come s'è detto, seguitando l'opera
nella detta chiesa della Madonna, stata lasciata dal suo parente

imperfetta, dipinse un arco con le vergini prudenti e l'ornamento de' rosoni;
e dopo nella nicchia di testa, dirimpetto alla porta principale, dipinse lo
Spirito Santo discendente in lingue di fuoco sopra gl'Apostoli, e nell'altro

arco piano et ultimo la Natività di Gesù Cristo, la quale, non essendo ancor
scoperta, ha mostrata a noi questo anno 1566 con molto nostro piacere,
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