Page 1226 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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essendo per opera a fresco bellissima veramente. La tribuna grande di
mezzo della medesima Madonna della Steccata, la quale dipigne Bernardo
Soiaro pittore cremonese, sarà anch'ella, quando sarà finita, opera rara e
da poter star con l'altre che sono in quel luogo; delle quali non si può dire
che altri sia stato cagione, che Francesco Mazzuola, il quale fu il primo che
cominciasse con bel giudizio il magnifico ornamento di quella chiesa stata
fatta, come si dice, con disegno et ordine di Bramante.
Quanto agl'artefici delle nostre arti mantoani, oltre quello che se n'è detto
insino a Giulio Romano, dico che egli seminò in guisa la sua virtù in Mantoa
e per tutta Lombardia, che sempre poi vi sono stati di valentuomini e
l'opere sue sono più l'un giorno che l'altro conosciute per buone e laudabili.
E se bene Giovambattista Bertano, principale architetto delle fabriche del
Duca di Mantoa, ha fabricato nel castello, sopra dove son l'acque et il
corridore molti appartamenti magnifici e molto ornati di stucchi e di pitture,
fatte per la maggior parte da Fermo Guisoni, discepolo di Giulio e da altri,
come si dirà, non però paragonano quelle fatte da esso Giulio. Il medesimo
Giovambattista in Santa Barbara, chiesa del castello del Duca, ha fatto fare
col suo disegno a Domenico Brusasorzi una tavola a olio nella quale, che è
veramente da essere lodata, è il martirio di quella Santa; costui, oltre ciò,
avendo studiato Vitruvio, ha sopra la voluta ionica, secondo quell'autore,
scritta e mandata fuori un'opera come ella si volta; et alla casa sua di
Mantoa nella porta principale ha fatto una colonna di pietra intera, et il
modano dell'altra in piano con tutte le misure segnate di detto ordine
ionico, e così il palmo, l'once, il piede et il braccio antichi, acciò chi vuole
possa vedere se le dette misure son giuste o no. Il medesimo, nella chiesa
di San Piero, Duomo di Mantoa, che fu opera et architettura di detto Giulio
Romano, perché rinovandolo gli diede forma nuova e moderna, ha fatto
fare una tavola per ciascuna capella di mano di diversi pittori, e due n'ha
fatte fare con suo disegno al detto Fermo Guisoni: cioè una a Santa Lucia,
dentrovi la detta Santa con due putti, et un'altra a San Giovanni
Evangelista. Un'altra simile ne fece fare a Ippolito Costa mantoano, nella
quale è Sant'Agata con le mani legate et in mezzo a due soldati che le
tagliano e lievano le mammelle. Battista d'Agnolo del Moro veronese fece,
come s'è detto, nel medesimo Duomo la tavola che è all'altare di Santa
Maria Maddalena; e Ieronimo parmigiano quella di Santa Tecla. A Paulo
Farinato veronese fece fare quella di San Martino, et al detto Domenico
Brusasorzi quella di Santa Margherita; Giulio Campo cremonese fece quella
di San Ieronimo. Et una, che fu la migliore dell'altre, come che tutte siano
bellissime, nella quale è Santo Antonio abbate battuto dal demonio in vece
di femina che lo tenta, è di mano di Paulo Veronese. Ma quanto ai
mantovani, non ha mai avuto quella città il più valentuomo nella pittura di