Page 1231 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Alla quale lettera rispose Sua Santità con l'infrascritta, la quale, essendogli
paruto il ritratto bellissimo e maraviglioso, accompagnò con doni degni
della molta virtù di Sofonisba.

"Pius papa III. Dilecta in Cristo filia, avemo ricevuto il ritratto della
serenissima reina di Spagna, nostra carissima figliuola, che ci avete
mandato e ci è stato gratissimo, sì per la persona che si rappresenta, la

quale noi amiamo paternamente, oltre agl'altri rispetti, per la buona
religione et altre bellissime parti dell'animo suo, e sì ancora per essere
fatto di man vostra molto bene e diligentemente. Ve ne ringraziamo,
certificandovi che lo terremo fra le nostre cose più care, comendando

questa vostra virtù, la quale ancora che sia maravigliosa, intendiamo però
ch'ell'è la più piccola tra molte che sono in voi. E con tal fine vi mandiano di
nuovo la nostra benedizione. Che Nostro Signore Dio vi conservi. Data
Romae, die XV octobris 1561."

E questa testimonianza basti a mostrare quanta sia la virtù di Sofonisba.

Una sorella della quale, chiamata Lucia, morendo ha lasciato di sé non
minor fama che si sia quella di Sofonisba, mediante alcune pitture di sua
mano, non men belle e pregiate che le già dette della sorella, come si può
vedere in Cremona in un ritratto ch'ella fece del signor Pietro Maria, medico
eccellente, ma molto più in un altro ritratto, fatto da questa virtuosa

vergine, del duca di Sessa, da lei stato tanto ben contrafatto, che pare che
non si possa far meglio, né fare che con maggior vivacità alcun ritratto
rassomigli. La terza sorella Angosciola, chiamata Europa, che ancora è in

età puerile et alla quale, che è tutta grazia e virtù, ho parlato questo anno,
non sarà, per quello che si vede nelle sue opere e disegni, inferiore né a
Sofonisba, né a Lucia sue sorelle. Ha costei fatto molti ritratti di
gentiluomini in Cremona, che sono naturali e belli affatto, et uno ne mandò
in Ispagna della signora Bianca sua madre, che piacque sommamente a

Sofonisba et a chiunche lo vide di quella corte. E perché Anna, quarta
sorella, ancora piccola fanciulletta, attende anch'ella con molto profitto al
disegno, non so che altro mi dire, se non che bisogna avere da natura

inclinazione alla virtù, e poi a quella aggiugnere l'esercizio e lo studio come
hanno fatto queste quattro nobili e virtuose sorelle, tanto innamorate
d'ogni più rara virtù et in particolare delle cose del disegno, che la casa del
signor Amilcare Angosciuola (perciò felicissimo padre d'onesta et onorata
famiglia) mi parve l'albergo della pittura, anzi di tutte le virtù. Ma se le

donne sì bene sanno fare gl'uomini vivi, che maraviglia che quelle che
vogliono sappiano anco fargli sì bene dipinti?

Ma tornando a Giulio Campo, del quale ho detto che queste giovani donne
sono discepole, oltre all'altre cose, una tela che ha fatto per coprimento
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