Page 1236 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Monte Lupo, et il quale ha fatto alcun'opere in Santa Marta, monasterio di
donne in Milano. Fra le quali ho veduto io, ancor che si abbia con difficultà
licenza d'entrare in quel luogo, la sepoltura di monsignor di Fois, che morì
a Pavia, in più pezzi di marmo; nei quali sono da dieci storie di figure
piccole sculpite con molta diligenza de' fatti, battaglie, vittorie et
espugnazioni di torre, fatte da quel signore, e finalmente la morte e
sepoltura sua. E per dirlo brevemente, ell'è tale quest'opera che mirandola
con stupore stetti un pezzo pensando se è possibile che si facciano con
mano e con ferri sì sottili e maravigliose opere, veggendosi in questa
sepoltura, fatti con stupendissimo intaglio, fregiature di trofei, d'arme di
tutte le sorti, carri, artiglierie e molti altri instrumenti da guerra, e
finalmente il corpo di quel signore armato e grande quanto il vivo, quasi
tutto lieto nel sembiante così morto, per le vittorie avute. E certo è un
peccato che quest'opera, la quale è degnissima di essere annoverata fra le
più stupende dell'arte, sia imperfetta e lasciata stare per terra in pezzi,
senza essere in alcun luogo murata, onde non mi maraviglio che ne siano
state rubate alcune figure e poi vendute e poste in altri luoghi. E pur è vero
che tanta poca umanità o più tosto pietà oggi fra gl'uomini si ritruova che a
niun, di tanti che furono da lui beneficati et amati, è mai incresciuto della
memoria di Fois, né della bontà et eccellenza dell'opera. Di mano del
medesimo Agostino Busto sono alcun'opere nel Duomo, et in San
Francesco, come si disse, la sepoltura de' Biraghi, et alla Certosa di Pavia
molte altre che son bellissime. Concorrente di costui fu un Cristofano
Gobbo, che lavorò anch'egli molte cose nella facciata della detta Certosa et
in chiesa tanto bene, che si può mettere fra i migliori architettori che
fussero in quel tempo in Lombardia. E l'Adamo et Eva che sono nella
facciata del Duomo di Milano verso levante, che sono di mano di costui,
sono tenute opere rare e tali che possono stare a paragone di quante ne
sieno state fatte in quelle parti da altri maestri.
Quasi ne' medesimi tempi fu in Milano un altro scultore, chiamato Angelo e
per sopranome il Ciciliano, il quale fece dalla medesima banda e della
medesima grandezza, una Santa Maria Maddalena elevata in aria da
quattro putti, che è opera bellissima e non punto meno che quelle di
Cristofano, il quale attese anco all'architettura e fece fra l'altre cose il
portico di San Celso in Milano, che dopo la morte sua fu finito da Tofano
detto il Lombardino, il quale come si disse nella vita di Giulio Romano, fece
molte chiese e palazzi per tutto Milano et in particolare il monasterio,
facciata e chiesa delle monache di Santa Caterina alla porta Ticinese, e
molte altre fabriche a queste somiglianti.
Per opera di costui, lavorando Silvio da Fiesole nell'opera di quel Duomo,
fece nell'ornamento d'una porta che è volta fra ponente e tramontana,