Page 1241 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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a prendere il santo giubileo, s'ammalò e morì l'anno 1525, e da Ridolfo
ebbe sepoltura in Santa Maria Novella, dove gl'altri Ghirlandai. Avendo
Ridolfo un suo fratello negl'Angeli di Firenze, luogo de' monaci di
Camaldoli, chiamato don Bartolomeo, il quale fu religioso veramente

costumato e da bene, Ridolfo, che molto l'amava, gli dipinse nel chiostro
che risponde in sull'orto, cioè nella loggia dove sono di mano di Paulo
Ucello dipinte di verdaccio le storie di San Benedetto, entrando per la porta
dell'orto a man ritta, una storia dove il medesimo santo sedendo a tavola

con due Angeli a torno, aspetta che da Romano gli sia mandato il pane
nella grotta, et il diavolo ha spezzato la corda co' sassi; et il medesimo che
mette l'abito a un giovane. Ma la miglior figura di tutte quelle che sono in
quell'archetto è il ritratto d'un nano, che allora stava alla porta di quel

monastero; nel medesimo luogo, sopra la pila dell'acqua santa, all'entrare
in chiesa, dipinse a fresco di colori una Nostra Donna col Figliuolo in collo
et alcuni Angioletti a torno bellissimi. E nel chiostro, che è dinanzi al
capitolo, sopra la porta d'una capelletta dipinse a fresco in un mezzo tondo

San Romualdo con la chiesa dell'eremo di Camaldoli in mano, e non molto
dopo, un molto bel cenacolo che è in testa del refettorio dei medesimi
monaci, e questo gli fece fare don Andrea Doffi abbate, il quale era stato
monaco di quel monasterio e vi si fece ritrarre da basso in un canto.

Dipinse anco Ridolfo nella chiesina della Misericordia in sulla piazza di San
Giovanni in una predella tre bellissime storie della Nostra Donna, che
paiono miniate, et a Matio Cini in sull'angolo della sua casa, vicino alla
piazza di Santa Maria Novella in un tabernacoletto la Nostra Donna, San

Matia apostolo, San Domenico e due piccioli figliuoli di esso Matio
ginocchioni, ritratti di naturale; la qual opera, ancor che piccola, è molto
bella e graziosa. Alle monache di San Girolamo dell'Ordine di San
Francesco de' zoccoli, sopra la costa di San Giorgio, dipinse due tavole: in

una è San Girolamo in penitenza molto bello, e sopra nel mezzo tondo una
Natività di Gesù Cristo, e nell'altra, che è dirimpetto a questa, è una
Nunziata, e sopra nel mezzo tondo Santa Maria Madalena che si comunica.
Nel palazzo che è oggi del Duca, dipinse la capella dove udivano messa i

signori, facendo nel mezzo della volta la Santissima Trinità e negl'altri
spartimenti alcuni putti che tengono i misterii della Passione et alcune
teste fatte per i dodici Apostoli; nei quattro canti fece gl'Evangelisti di
figure intere et in testa l'Angelo Gabriello che annunzia la Vergine,

figurando in certi paesi la piazza della Nunziata di Firenze fino alla chiesa di
San Marco, la quale tutta opera è ottimamente condotta e con molti e belli
ornamenti. E questa finita, dipinse in una tavola, che fu posta nella Pieve di
Prato, la Nostra Donna che porge la cintola a San Tomaso, che è insieme

con gl'altri Apostoli; et in Ognisanti fece per monsignor de' Bonafé,
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