Page 1242 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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spedalingo di Santa Maria Nuova e vescovo di Cortona, in una tavola la
Nostra Donna, San Giovanni Battista e San Romualdo, et al medesimo,
avendolo ben servito, fece alcun'altr'opere, delle quali non accade far
menzione. Ritrasse poi le tre forze d'Ercole, che già dipinse nel palazzo de'

Medici Anton Pollaiolo, per Giovambattista della Palla che le mandò in
Francia. Avendo fatto Ridolfo queste e molte altre pitture e trovandosi in
casa tutte le masserizie da lavorare il musaico, che furono di Davit suo zio
e di Domenico suo padre, et avendo anco da lui imparato alquanto a

lavorare, deliberò voler provarsi a far alcuna cosa di musaico di sua mano;
e così fatto, veduto che gli riusciva, tolse a far l'arco che è sopra la porta
della chiesa della Nunziata, nel quale fece l'Angelo che annunzia la
Madonna; ma perché non poteva aver pacienza a commettere que'

pezzuoli, non fece mai più altro di quel mestiere. Alla Compagnia de'
Battilani a sommo il Campaccio, a una loro chiesetta, fece in una tavola
l'Assunzione di Nostra Donna con un coro d'Angeli e gl'Apostoli intorno al
sepolcro; ma essendo per disaventura la stanza dove ell'era, stata piena di

scope verdi da far bastioni l'anno dell'assedio, quell'umidità rintenerì il
gesso e la scortecciò tutta, onde Ridolfo l'ebbe a rifare e vi si ritrasse
dentro. Alla pieve di Giogoli, in un tabernacolo che è in sulla strada, fece la
Nostra Donna con due Angeli, e dirimpetto a un mulino de' padri romiti di

Camaldoli, che è di là dalla Certosa in sull'Ema, dipinse in un altro
tabernacolo a fresco molte figure, per le quali cose veggendosi Ridolfo
essere adoperato a bastanza e standosi bene e con buone entrate, non
volle altrimenti stillarsi il cervello a fare tutto quello che arebbe potuto

nella pittura, anzi andò pensando di vivere da galantuomo e pigliarsela
come veniva. Nella venuta di papa Leone a Firenze, fece in compagnia di
suoi amici e garzoni quasi tutto l'apparato di casa Medici, acconciò la sala
del papa e l'altre stanze, facendo dipignere al Puntormo, come si è detto,

la capella. Similmente nelle nozze del duca Giuliano e del duca Lorenzo
fece gl'apparati delle nozze et alcune prospettive di comedie, e perché fu
da que' signori per la sua bontà molto amato, ebbe molti ufficii per mezzo
loro e fu fatto di collegio come cittadino onorato. Non si sdegnò anco

Ridolfo di far drapelloni, stendardi et altre cose simili assai, e mi ricorda
avergli sentito dire che tre volte fece le bandiere delle potenze che
solevano ogni anno armeggiare e tenere in festa la città. Et insomma si
lavorava in bottega sua di tutte le cose, onde molti giovani la

frequentavano, imparando ciascuno quello che più gli piaceva. Onde
Antonio del Ceraiolo, essendo stato con Lorenzo di Credi e poi con Ridolfo,
ritiratosi da per sé fece molte opere e ritratti di naturale. In San Iacopo tra'
Fossi è di mano di questo Antonio in una tavola San Francesco e Santa

Madalena a' piè d'un crucifisso, e ne' Servi, dietro all'altar maggiore, un San
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