Page 1240 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Ridolfo: vi è ritratto suo padre et alcuni garzoni che stavano seco, e de'
suoi amici il Poggino, lo Scheggia et il Nunziata che è una testa vivissima.
Il quale Nunziata, se bene era dipintore di fantocci, era in alcune cose
persona rara e massimamente nel fare fuochi lavorati e le girandole che si

facevano ogni anno per San Giovanni; e perché era costui persona
burlevole e faceta, aveva ognuno gran piacere in conversando con esso lui.
Dicendogli una volta un cittadino che gli dispiacevano certi dipintori che
non sapevano fare se non cose lascive e che perciò desiderava, che gli

facesse un quadro di Madonna che avesse l'onesto, fusse attempata e non
movesse a lascivia, il Nunziata gliene dipinse una con la barba; un altro
volendogli chiedere un Crucifisso per una camera terrena, dove abitava la
state, e non sapendo dire se non: "Io vorrei un Crucifisso per la state", il

Nunziata, che lo scorse per un goffo, gliene fece uno in calzoni. Ma
tornando a Ridolfo, essendogli dato a fare per il monasterio di Cestello in
una tavola la Natività di Cristo, affaticandosi assai per superare gl'emuli
suoi, condusse quell'opera con quella maggior fatica e diligenza che gli fu

possibile, facendovi la Madonna che adora Cristo fanciullo, San Giuseppo e
due figure in ginocchioni, cioè San Francesco e San Ieronimo; fecevi ancora
un bellissimo paese molto simile al Sasso della Vernia, dove San Francesco
ebbe le stimmate, e sopra la capanna alcuni Angeli che cantano, e tutta

l'opera fu di colorito molto bello e che ha assai rilievo.
Nel medesimo tempo, fatta una tavola che andò a Pistoia, mise mano a

due altre per la Compagnia di S. Zanobi, che è a canto alla canonica di
Santa Maria del Fiore, le quali avevano a mettere in mezzo la Nunziata che
già vi fece, come si disse nella sua vita, Mariotto Albertinelli. Condusse
dunque Ridolfo a fine con molta sodisfazione degl'uomini di quella

Compagnia le due tavole, facendo in una San Zanobi che risuscita nel
borgo degl'Albizi di Fiorenza un fanciullo, che è storia molto pronta e
vivace, per esservi teste assai ritratte di naturale et alcune donne che
mostrano vivamente allegrezza e stupor nel vedere risuscitare il putto e

tornargli lo spirito, e nell'altra è quando da sei vescovi è portato il detto
San Zanobi morto da San Lorenzo, dove era prima sotterrato, a Santa
Maria del Fiore e che, passando per la piazza di San Giovanni, un olmo che
vi era secco, dove è oggi per memoria del miracolo una colonna di marmo

con una croce sopra, rimise subito, che fu per voler di Dio tocco dalla cassa
dove era il corpo santo, le frondi e fece fiori. La quale pittura non fu men
bella che l'altre sopra dette di Ridolfo; e perché queste opere furono da
questo pittore fatte vivendo ancor Davit suo zio, n'aveva quel buon vecchio

grandissimo contento e ringraziava Dio d'esser tanto vivuto, che vedea la
virtù di Domenico quasi risorgere in Ridolfo. Ma finalmente essendo d'anni
settantaquattro, mentre si apparecchiava così vecchio per andare a Roma
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