Page 1219 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 1219





modo. E così, andato a Bologna, ebbe appresso i gentiluomini di quella
città assai buona grazia, perciò che, avendo fatto alcuni ritratti che
somigliarono assai, si acquistò tanto credito, che guadagnando bene,
aiutava più il padre stando in Bologna che non avea fatto dimorando a

Ferrara. In quel tempo, essendo stato portato a Bologna in casa de' signori
conti Ercolani un quadro di man d'Antonio da Coreggio, nel quale Cristo in
forma d'ortolano appare a Maria Maddalena, lavorato tanto bene e
morbidamente quanto più non si può credere, entrò di modo nel cuore a

Girolamo quella maniera, che non bastandogli avere ritratto quel quadro,
andò a Modana per vedere l'altre opere di mano del Coreggio, là dove
arrivato, oltre all'essere restato nel vederle tutto pieno di maraviglia, una
fra l'altre lo fece rimanere stupefatto, e questa fu quel gran quadro, che è

cosa divina, nel quale è una Nostra Donna che ha un Putto in collo, il quale
sposa Santa Caterina, un San Bastiano, et altre figure con arie di teste
tanto belle, che paiono fatte in paradiso; né è possibile vedere i più bei
capegli, né le più belle mani o altro colorito più vago e naturale. Essendo

stato dunque da Messer Francesco Grilenzoni dottore e padrone del
quadro, il quale fu amicissimo del Coreggio, conceduto a Girolamo poterlo
ritrarre, egli il ritrasse con tutta quella diligenza che maggiore si può
imaginare; dopo fece il simile della tavola di San Piero martire, la quale

avea dipinta il Coreggio a una compagnia di secolari che la tengono, sì
come ella merita, in pregio grandissimo, essendo massimamente in quella,
oltre all'altre figure, un Cristo fanciullo in grembo alla madre che pare che
spiri, et un S. Piero martire bellissimo et un'altra tavoletta di mano del

medesimo fatta alla Compagnia di San Bastiano, non men bella di questa.
Le quali tutte opere essendo state ritratte da Girolamo, furono cagione che
egli migliorò tanto la sua prima maniera, ch'ella non pareva più dessa, né
quella di prima. Da Modana andato Girolamo a Parma, dove avea inteso

esser alcune opere del medesimo Coreggio, ritrasse alcuna delle pitture
della tribuna del Duomo, parendogli lavoro straordinario, cioè il bellissimo
scorto d'una Madonna che saglie in cielo circondata da una multitudine
d'Angeli, gl'Apostoli che stanno a vederla salire, e quattro Santi protettori

di quella città che sono nelle nicchie: San Giovanni Battista che ha un
agnello in mano, San Ioseffo sposo della Nostra Donna, San Bernardo
degl'Uberti fiorentino, cardinale e vescovo di quella città, et un altro
vescovo. Studiò similmente Girolamo in San Giovanni Evangelista le figure

della cappella maggiore nella nicchia di mano del medesimo Coreggio, cioè
la incoronazione di Nostra Donna, San Giovanni Evangelista, il Battista, San
Benedetto, San Placido et una moltitudine d'Angeli che a questi sono
intorno, e le maravigliose figure che sono nella chiesa di San Sepolcro, alla

cappella di San Ioseffo, tavola di pittura divina. E perché è forza che coloro
   1214   1215   1216   1217   1218   1219   1220   1221   1222   1223   1224