Page 1248 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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trevertino, trovò che facevano assai bene: ma tuttavia era il lavoro livido e
non bianco, e ruvido e granelloso. Ma finalmente fatto pestare scaglie del
più bianco marmo che si trovasse, ridottolo in polvere sottile e stacciatolo,
lo mescolò con calcina di trevertino bianco, e trovò che così veniva fatto
senza dubbio niuno il vero stucco antico con tutte quelle parti che in quello
aveva disiderato. Della qual cosa molto rallegratosi, mostrò a Raffaello
quello che avea fatto; onde egli, che allora facea, come s'è detto, per
ordine di papa Leone X le logge del palazzo papale, vi fece fare a Giovanni
tutte quelle volte di stucchi, con bellissimi ornamenti, ricinti di grottesche
simili all'antiche, e con vaghissime e capricciose invenzioni, piene delle più
varie e stravaganti cose che si possano imaginare. E condotto di mezzo e
basso rilievo tutto quell'ornamento, lo tramezzò poi di storiette, di paesi, di
fogliami e varie fregiature, nelle quali fece lo sforzo quasi di tutto quello
che può far l'arte in quel genere; nella qual cosa egli non solo paragonò
gl'antichi, ma per quanto si può giudicare dalle cose che si son vedute, gli
superò. Perciò che quest'opere di Giovanni, per bellezza di disegno,
invenzione di figure e colorito, o lavorate di stucco o dipinte, sono senza
comparazione migliori che quell'antiche, le quali si veggiono nel Colosseo e
dipinte alle Terme di Diocleziano et in altri luoghi. Ma dove si possono in
altro luogo vedere uccelli dipinti che più sieno, per dir così, al colorito, alle
piume et in tutte l'altre parti, vivi e veri, di quelli che sono nelle fregiature
e pilastri di quelle logge? I quali vi sono di tante sorti di quante ha saputo
fare la natura: alcuni in un modo et altri in altro, e molti posti sopra mazzi,
ma di tutte le maniere biade, legumi e frutti che ha per bisogno e
nutrimento degl'uccelli in tutti i tempi prodotti la terra. Similmente de'
pesci e tutti animali dell'acqua e mostri marini che Giovanni fece nel
medesimo luogo, per non potersi dir tanto che non sia poco, fia meglio
passarla con silenzio, che mettersi a volere tentare l'impossibile. Ma che
dirò delle varie sorti di frutti e di fiori che vi sono senza fine e di tutte le
maniere, qualità e colori, che in tutte le parti del mondo sa produrre la
natura in tutte le stagioni dell'anno? E che parimente di varii instrumenti
musicali, che vi sono naturalissimi? E chi non sa, come cosa notissima, che
avendo Giovanni in testa di questa loggia, dove anco non era risoluto il
Papa che fare vi si dovesse, di muraglia, dipinto, per accompagnare i veri
della loggia, alcuni balaustri e sopra quelli un tapeto, chi non sa, dico,
bisognandone un giorno uno in fretta per il Papa che andava in Belvedere,
che un palafreniero, il quale non sapeva il fatto, corse da lontano per
levare uno di detti tapeti dipinti e rimase ingannato? Insomma si può dire,
con pace di tutti gl'altri artifici, che per opera così fatta, questa sia la più
bella, la più rara e più eccellente pittura che mai sia stata veduta da occhio
mortale; et ardirò oltre ciò d'affermare questa essere stata cagione che